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Sepe e una partita diversa dalle altre

Il portiere della Fiorentina, nato a pochi chilometri da Napoli, è cresciuto nelle giovanili azzurre. Nel capoluogo campano ha trovato anche l’amore

Stefano Niccoli

Magari non lo darà a vedere, ma emozionato lo sarà sicuramente Sepe quando entrerà sul campo del San Paolo. Sugli spalti ci saranno più di cinquantamila spettatori per una sfida che si preannuncia a dir poco scoppiettante. Per alcuni giocatori non tutte le partite sono uguali. Per il portiere viola è il caso di Napoli-Fiorentina. Inutile girarci intorno. Il big match con la formazione azzurra avrà un sapore particolare per il classe 1991. E pazienza se partirà dalla panchina com’è sempre successo in campionato fin qui.

Luigi oggi tornerà a casa. O meglio: ad un passo da casa. Sì, perché tra Napoli e Torre del Greco, sua città natale, non ci sono nemmeno trenta minuti di macchina. Riassaporerà la sua terrà alla quale lo lega un rapporto forte, come testimonia il tatuaggio della città partenopea.

La sua avventura nel mondo del calcio è iniziata proprio nel Napoli, nel settore giovanile. Tanta gavetta, tanti sacrifici, poi – a sorpresa – il debutto in Serie A, il 28 gennaio 2009, a soli diciassette anni e otto mesi, contro la Fiorentina al Franchi. Strano scherzo del destino. Sepe era in panchina, ma al 31’ del primo tempo Reja lo gettò nella mischia al posto di Gianello, alle prese con un problema muscolare. Fu un esordio amaro il suo, non solo per il risultato finale (i viola vinsero 2-1 grazie alle reti di Santana e Montolivo), ma anche per l’errore sul raddoppio del centrocampista di Caravaggio. Dal 2011 in poi sarebbe stato un girovagare per l’Italia, tra Pisa, Lanciano ed Empoli. Ed è proprio ad un passo da Firenze che lo scugnizzo è diventato “grande”, risultando uno dei migliori la scorsa stagione alla corte di quel Maurizio Sarri che domenica oggi incontrerà da avversario. Napoli ha un significato particolare per lui. Non solo sul piano calcistico, ma anche su quello dell’amore. Sì, perché è proprio nel capoluogo campano che nel 2009, in un bar, Luigi conobbe Anna Laura Acampora, sua attuale moglie e nipote dell’allenatore Carmine Gautieri.

Sepe ha l’azzurro “stampato” in corpo. Quando può, segue il Napoli da vicino com’è successo in occasione della partita contro l’Empoli al Castellani lo scorso 13 settembre. Quella di oggi sarà una gara speciale per lui. Quando, però, l’arbitro fischierà l’inizio, i sentimentalismi passeranno in secondo piano. Da quel momento conteranno solo i tre punti.