news viola

Montolivo: “Dopo Firenze non conosco più la paura”

“La Fiorentina ha fatto di tutto per mettermi in cattiva luce coi tifosi”

Redazione VN

Al settimanale "Sportweek", il neo centrocampista del Milan Riccardo Montolivo ha rilasciato una lunga intervista nella quale ritorna sugli episodi che hanno caratterizzato l'ultimo periodo del suo trascoroso alla Fiorentina. Queste le sue parole tornando indietro con la memoria ai suoi ultimi giorni fiorentini:

Nello spogliatoio lei è uno che ascolta e sta zitto, oppure parla e alza la voce?

"A Firenze ho fatto il capitano, quindi, nei casi in cui c'era da alzare la voce, l'ho fatto".

Con Firenze si è anche lasciato male, dopo una storia lunga sette anni

"La società ha fatto di tutto per mettermi in cattiva luce con i tifosi. Ha cercato di giustificare il mancato rinnovo del mio contratto scaricandomi addosso colpe che non avevo. Resto convinto che tutto sarebbe stato diverso, e le cose sarebbero andate in maniera più tranquilla per tutti, se fossi riuscito ad avere un colloquio con i dirigenti per spiegare le mie ragioni, i motivi per cui avevo deciso di andare, ma è stato impossibile".

Che cosa le ha fatto più male?

"Quando mi è stata tolta la fascia di capitano. La società voleva che i miei compagni andassero in sala stampa a dire che erano stati loro a togliermela, ma non era vero, proprio loro me l'avevano data. E poi, quella famosa frase su Nocerino che giocava al Camp Nou mentre io non c'ero mai stato. Fu brutto vederla uscire perché faceva parte di una conversazione privata. Ma tra me e Antonio non c'è mai stato il minimo problema.Gli spiegai tutto al telefono prima ancora che leggesse: "Guarda che domani vedrai delle parole su di te, ma sappi che non avevo alcuna intenzione di offenderti". In realtà, volevo dire che lui aveva avuto la possibilità di migliorare la sua carriera tanto da arrivare a giocare contro il Barcellona, possibilità che a me era stata preclusa".

Il momento peggiore?

"A Natale. A Firenze passavo per traditore e iniziarono a comparire le minacce: sui muri, su Internet..."

Come ha reagito a quell'ostilità? Si è tappato in casa?

"Ho preso le mie precauzioni. Stavo per i fatti miei e, quando uscivo, evitavo i posti affollati. Ma devo dire che per la strada non ho mai avuto problemi, solo manifestazioni d'affetto. Allo stadio era un'altra storia: fischi e insulti arrivavano a pioggia".

Questa esperienza le ha lasciato dentro dei segni?

"Firenze non è una città facile. Mi sono fatto una bella corazza. Non so più cosa sia la paura, almeno nel calcio".

LO. BEN.