Bearzot e Lippi hanno dopato con la rabbia squadre capaci di vincere due mondiali all’estero, facendo le proporzioni la Fiorentina potrebbe recuperare risorse nervose per arrivare almeno terza in Italia, come recentemente auspicato da Andrea Della Valle. Calcolata o no, la strategia a riccio contro la «critica cattiva» ha molti precedenti storici, alcuni formidabili (Spagna 1982, Germania 2006) e rientra nella categoria delle flebo d’orgoglio: messo sotto attacco, un gruppo moltiplica le forze e la permalosità condivisa rigenera scintille indebolite. Ma contro la Fiorentina c’è stato davvero un attacco? Le osservazioni sul gioco lento e sul rendimento più modesto di alcuni big fanno parte della categoria «offese mortali»?
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Montella carica la squadra con la strategia dei nervi tesi
La ricetta del tecnico viola: le battute contro i critici, la difesa dei giocatori e alcuni precedenti illustri…
Ogni allenatore si candida come bersaglio delle critiche quando viene messa in discussione la squadra, anche perché sa che la qualità del suo lavoro dipende dai giocatori. Più dei presidenti, sono loro che decidono.
MONTELLA non ha fatto dunque eccezione, aggiungendo alla manovra di default due sfumature specifiche: il riferimento alla «cattiveria» di alcuni critici e la negazione di quasi tutti i problemi. Se è davvero un gioco delle parti, significa che la Fiorentina sta cercando di alimentare la propria autostima attraverso l’isolamento da tutte le osservazioni, comprese quelle dei pochi critici che Montella (forse) considera equilibrati. Tutti colpevoli. Dopo Berlino 2006, Firenze 2014 (...).
Angelo Giorgetti - La Nazione
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