Ci sono momenti in cui la perseveranza, la testardaggine, la convinzione nelle proprie certezze, sono fondamentali e permettono di avere quel qualcosa in più rispetto agli avversari. Lo sa bene Montella, che per un mese fra metà settembre e metà ottobre ha insistito su uomini e modulo, arrivando a incantare contro le grandi e portando la Fiorentina nelle zone più interessanti della classifica. Poi sono arrivati gli infortuni e le squalifiche lasciate in dote dalla sconfitta interna per mano della Lazio, e allora è stato semplice immaginarsi un ritorno al 4-3-3: nell'undici "obbligato" del mister c'erano due centrali difensivi (Pezzella e Milenkovic), due terzini (Venuti a destra e Dalbert a sinistra), un regista (Pulgar), due mezzali (Benassi e Castrovilli) due ali (Sottil e Chiesa) e una "punta" come Boateng. Tutti giocatori più che abituati, e soprattutto adatti, a giocare in un 4-3-3.
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Mister Franck il normalizzatore
Come vincere le partite anche da squalificato
Invece no. Montella avrà avuto i suoi buoni motivi per continuare con il 3-5-2: la continuità, gli equilibri. Eppure, con Sottil e Venuti fuori ruolo, detti equilibri sono mancati e la continuità rischiava di diventare quella con la sconfitta di domenica. Poi, magicamente, dalla tribuna è arrivato un aiuto: Mister Ribery (che dopo tanti anni e tanti maestri sulla panchina del Bayern qualcosa a livello di tattica ha sicuramente imparato) ha consigliato i cambi all'Aeroplanino, che ha finalmente ceduto alla logica: 4-3-3, tutti nel proprio ruolo con anche una punta come Vlahovic là davanti, e la Fiorentina ha vinto quasi per inerzia, dato che la squadra viola è superiore al Sassuolo. Un grazie allora a Mister Franck, che sembra consegnarci questa pillola:
Il calcio, a volte, è un gioco semplice. E a volte lo è più di quanto si vorrebbe...
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