Nicolas Minutella, giovane calciatore di proprietà della Fiorentina, ha parlato a Euro Futbol. Ecco alcune sue dichiarazioni (traduzione a cura di Violanews.com): "Sono arrivato a Firenze nel marzo del 2014, avevo 18 anni. Mi sono sempre allenato con la prima squadra e il club mi ha assegnato un insegnante per imparare l'italiano in fretta: dopo un mese riuscivo a parlarlo correttamente. La Fiorentina è un club molto forte e molto organizzato. La cittadinanza sarebbe dovuta arrivare a giugno scorso, ma poi ci sono stati dei problemi con le carte e i tempi si sono allungati. Avevo chiesto di andare in prestito per giocare ma il club mi ha detto di no, vogliono che io cresca a Firenze. Sono molto felice qui, la città è unica e la gente mi tratta bene, così come i miei compagni di squadra. Sono molto felice. Sono un centrocampista mancino con un buon piede. Mi piace molto giocare la palla. Non sono uno che corre molto, preferisco la tecnica. Io come Di Maria? Mi piacerebbe essere anche solo la metà di quello che è lui... A Firenze ho stretto un grande rapporto con Roncaglia. Oltre a Gonzalo e Basanta, la Fiorentina ha molti altri giocatori sudamericani e spagnoli, nello spogliatoio praticamente tutti sanno lo spagnolo.
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Minutella si racconta: “Io come Di Maria? Mi basterebbe la metà”
“Volevo andare in prestito ma il club mi ha tenuto. Ci sono stati problemi burocratici, ora sono pronto…”
Cuadrado? E' straordinario come giocatore e come persona, mi ha dato molti consigli. Mi ha sostenuto nei momenti di difficoltà, spiegandomi anche le differenze tra i metodi di allenamento argentini e quelli italiani. E' stato un simbolo del club, tutti lo amavano. Ora c'è Salah, che con delle buone prestazioni sta coprendo la sua assenza. Il mio riferimento è Mario Gomez, non per il nome ma per tutto quello che ha vinto. Lo vedo allenarsi tutti i giorni, ha lo stesso atteggiamento che dovrebbero avere tutti i ragazzi come me. Mario dà stimola e ti fa venire voglia di essere come lui. Montella? E' una brava persona ed un allenatore molto attento alla parte tattica. Prepara le partite in base agli avversari e sa tenere il gruppo unito facendosi rispettare. La Nazionale italiana? Dovesse capitare accetterei ci penserei anche se sogno la maglia dell'Argentina. Prima o poi tornerò nel mio paese, sarebbe un sogno poter giocare nel Boca ma prima voglio mettermi in mostra con la Fiorentina".
ALESSIO CROCIANI & STEFANO ROSSI
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