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Mencucci: “Diego vuole bene alla Fiorentina”

L’ad attacca Giovanni Galli: “Sputa nel piatto in cui ha mangiato” (COMM.)

Redazione VN

Sandro Mencucci non risparmia una frecciata all'indirizzo di Giovanni Galli, che sarà assente domani alla celebrazione della prima Hall of Fame della Fiorentina: "Giovanni è uno di quei dirigenti che ha il difetto di sputare sul piatto in cui ha mangiato, una volta uscito dalla società. Capita spesso agli ex dipendenti della Fiorentina, che hanno qualcosa da ridire in maniera astiosa, ha detto qualcosa di spiacevole sul mio presidente e non ha il coraggio di ridirgliele" ha detto l'amministratore delegato del club gigliato.

Mencucci parla poi di DDV: "Non è cambiato niente rispetto a quando definì la Fiorentina 'un hobby', anche perchè avvenne in un'intervista ad un giornale straniero. Io vi dico che questa passione non è mai mancata in Diego, e lo si è visto anche ieri sera (LEGGI PAROLE), sebbene se della Fiorentina si occupa in prima persona Andrea. Diego guarda tutte le partite, vuole bene alla squadra viola e ci investe molte risorse, sia mentali che personali. Jovetic? Con una grandissima dialettica, Diego ha detto che la Fiorentina pretende serietà ed educazione. Non vogliamo vendere i nostri campioni, ma anche noi facciamo trattative in entrata e in uscita e ci aspettiamo che qualcuno possa farsi avanti per i nostri bravi giocatori. Qualora debba succedere, ci aspettiamo che ci sia educazione e rispetto, senza utilizzare intermediari o altro che possano interrompere la serietà e l'equilibrio. Quando tornerà Diego allo stadio? Non lo so, è quasi sempre all'estero. Speriamo presto, così potrà vedere quanto di nuovo c'è nelle strutture ma soprattutto nel clima dei tifosi. Ma la sua assenza non significa una mancanza di interesse. Un patto con i giocatori? La cosa importante è creare una squadra che gioca bene, solo così i calciatori si convincono a rimanere. Vi dico che tanti giocatori che non sono arrivati, si sono pentiti di non aver scelto la Fiorentina, anche quello del famoso scippo (Berbatov, ndr). Pizarro sarebbe potuto andare in qualunque squadra anche a stipendi ben superiori a Firenze, ha creduto nel nostro progetto quando ha visto che si costruiva una squadra dai piedi buoni e dal bel gioco".

SIMONE BARGELLINI