Il suo arrivo non farà certo scalpore come quello – possibile – di Mario Gomez, per il quale a Firenze si è scatenata una vera e propria mania, ma siamo sicuri che Massimo Ambrosini darà ancora un grosso contributo al calcio con la maglia della Fiorentina. Dopo una breve vacanza negli Stati Uniti, il biondo centrocampista ha firmato oggi un contratto annuale di 800 mila euro.
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L’importanza di Ambrosini…
Il suo arrivo non farà certo scalpore come quello – possibile – di Mario Gomez, per il quale a Firenze si è scatenata una vera e propria mania, ma siamo …
Durante la conferenza d’addio al Milan, l’ex rossonero aveva dato il suo assenso al progetto del mister Vincenzo Montella: “La Fiorentina è una grandissima società, una grandissima squadra guidata da un ottimo allenatore e con un progetto molto intrigante. Li sentirei molto volentieri”. Da allora, era il 13 giugno, la trattativa ha subito accelerazioni importanti con l’agente Moreno Roggi più di una volta nella sede di Via Fanti presumibilmente per discutere con Pradè e Macia di un trasferimento in riva all’Arno del suo assistito.
Molti si sono chiesti se uno come Ambrosini potesse essere adatto al tiki-taka dell’aeroplanino. La maggioranza dei tifosi – e dei giornalisti - si è detta, però, soddisfatta del suo acquisto. Non tanto per le qualità tecniche del pesarese, quanto piuttosto per la sua esperienza internazionale. D’altronde, i numeri parlano chiaro. In 18 anni di Milan, 489 presenze, 36 gol e 12 trofei: quattro scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, due Champions League, due Supercoppe Europee e un Mondiale per Club.
L’età non gli permetterà di disputare l’intera stagione, ma la sua tenacia, il suo agonismo e la sua voglia potranno sicuramente tornare utili in almeno quindici-venti partite. A lui i compagni si dovranno aggrappare, dovranno chiedere aiuti e consigli nei momenti di maggiore difficoltà. Non solo giocatore, quindi, ma anche chioccia per i più giovani.
Da un punto di vista tattico, difficile possa prendere il posto ad uno tra Borja Valero, Aquilani e Pizarro (se resterà). I tre assicurano quella qualità che non può garantire, per le caratteristiche che ha, il numero ventitré. Probabile un impiego alla Migliaccio: davanti alla difesa o leggermente spostato sulla destra a proteggere un eventuale risultato di vantaggio e a rompere le manovre avversarie. E se ci dovesse scappare qualche gol di testa in terzo tempo stile basket, meglio.
STEFANO NICCOLI
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