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Massimo Agostini: “Mi rivedo molto in Kalinic. La Fiorentina prenda esempio dal mio Cesena”

Il "Condor" Massimo Agostini ha giocato, tra le altre, con Roma, Milan, Cesena e Ancona. Attualmente allena la Nazionale Italiana di beach soccer

Redazione VN

Ai microfoni di Radio Toscana, nel programma Artemio, ha parlato il "Condor" Massimo Agostini, doppio ex di Roma e Fiorentina e attuale C.T. della Nazionale Italiana di Beach Soccer:

"Il passaggio al calcio sulla sabbia (beach soccer, ndr) è arrivato abbastanza casualmente: da allenatore ero rimasto senza squadra perchè, come ogni mister, chiedevo lo stipendio, ma in Serie D c'è pure chi va a gratis o porta qualche sponsor. Poi mi chiamò la FIGC per affidarmi l'incarico di CT in questa Nazionale e quest’estate andremo a fare i Mondiali alle Bahamas.

Giocare contro la Fiorentina non è mai stato facile, soprattutto in casa, con una tifoseria che ha un entusiasmo incredibile. E anche in questa stagione, che era cominciata con qualche difficoltà, sta dimostrando di dare sempre noia alle grandi di A.

Come attaccante mi rivedo in Kalinic: ha fisionomia e gol simili ai miei. Però devo dire che quando giocavo io, negli anni 80-90, fare l’attaccante in Italia era più difficile di adesso.

Se sarei andato in Cina, fossi stato Kalinic? Se uno sa di essere in una grande squadra, non è facile lasciare l’Italia per andare in un campionato dove a parte i soldi non si conosce ancora tanto. Io ho avuto l’opportunità di andare in Inghilterra, invece ho preferito rimanere al Cesena in Serie C1 dopo la retrocessione e siamo subito tornati in B.

I viola contro la Roma? L’esempio glielo dovrà dare il Cesena, che in settimana all’Olimpico ha messo in difficoltà la Roma in Coppa Italia e alla fine  la partita forse sarebbe potuta proseguire ai supplementari. La Fiorentina rispetto al Cesena ha qualità decisamente superiori, e se metterà in campo la stessa voglia potrà portare a casa la vittoria.

Come si vive la Champions a San Marino? Ho fatto la Champions League a San Marino prima come calciatore e poi come allenatore, sempre con i bianconeri del Murata. La sensazione più bella è vedere questi ragazzi, che durante il giorno studiano o lavorano, allenarsi durante la settimana e prepararsi per giocare queste due partite, sapendo che andare oltre il primo turno preliminare è difficile. Ma la voglia c'è, specialmente per quando scendi in campo senti quella musichetta..."