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Masini: “Credo al terzo posto. l’EL…”

La musica, l’amore… e il calcio: un legame indissolubile, da sempre, per Marco Masini, che nel giorno di San Valentino ci ha raccontato della sua grande fiamma. Non è una …

Redazione VN

La musica, l’amore… e il calcio: un legame indissolubile, da sempre, per Marco Masini, che nel giorno di San Valentino ci ha raccontato della sua grande fiamma. Non è una donna, ma una squadra di calcio: la Fiorentina. Una donna complicata e difficile, un amore che regala sofferenze ma che niente può sconfiggere. “E’ stato il primo amore. E sarà l’ultimo – confida il cantautore toscano a gianlucadimarzio.com perché le donne passano, cambiano, ma l’amore per una squadra resta per sempre.”

Una scintilla scoppiata fin da piccolo: “Ero bambino e mio padre mi portava in Maratona (un settore del Franchi di Firenze); poi crescendo entrai nel Collettivo diventando capo tamburino. Via via, iniziando a suonare, seguivo la Fiorentina un po’ come potevo, ero sempre in giro con il gruppo e spesso suonavamo di sabato o di domenica.” Un amore unico e complicato, conferma Marco: “Tifare per la Fiorentina vuol dire contare le gioie sulle dita di una mano; nella storia siamo passati da essere provinciali alle sette sorelle, un continuo sali e scendi.” Passando per l’incubo del fallimento: “Decisamente il momento più brutto: Cecchi Gori probabilmente non lo ha fatto neppure apposta, voleva far grande la Fiorentina perdendo però di vista l’aspetto della contabilità. Fortunatamente sono arrivati i Della Valle che con un progetto, un percorso lungo stanno riportando in alto la squadra: le ultime gioie sono i campionati con Prandelli, le qualificazioni in Champions; a Firenze gioiamo spesso di episodi, basta battere una squadra importante.”

Da Cecchi Gori ai Della Valle, da Prandelli a… Montella, che negli ultimi due anni ha fatto innamorare Firenze e l’Italia del gioco viola: “Ci stiamo divertendo molto, è una squadra bella da vedere. Devo dire che a me piacciono i “piccoli”, l’anno scorso là davanti con Jovetic e Ljajic eravamo molto pericolosi; quest’anno ancora non abbiamo visto la squadra che è stata costruita in estate, per colpa dei tanti infortuni, eppure stiamo lottando miracolosamente. Siamo tutti curiosi di vedere questa macchina con tutti i suoi elementi.” Con quali obiettivi? “Coppa Italia e terzo posto sono alla nostra portata, la corsa sul Napoli che è una squadra forte ma con delle fragilità difensive, un po’ come noi. L’Europa League resta un sogno più difficile da realizzare, ci sono squadre più attrezzate.”Dal calcio alla musica, e ritorno. Una canzone da dedicare alla Fiorentina? “Scrivo canzoni che parlano di altro, ma “L’uomo volante” potrebbe essere adatta per questa squadra, che gioca forte sulle due ali.” E poi, a proposito di uomo volante, c’è Montella, l’aeroplanino.. “Già, un doppio legame.” E due versi che le vengono in mente sul momento? “Più che sulla Fiorentina, sul calcio in generale, un calcio prigioniero dei diritti tv, del business, dei procuratori… Una mia canzone, “Viva la libertà”, potrebbe raccontare bene di questo calcio che dovrebbe liberarsi dei tanti elementi che lo circondano: elementi, però, di cui credo non si possa più fare a meno. L’amore di un tifoso per la propria squadra lo porta alle polemiche, al voler rivedere mille volte un replay, ai cori razzisti, discriminatori, a cose che fuori da uno stadio non farebbe mai.” Ad amarla, come una donna. Complicata sì, quindi ancora più bella da amare.

Gianlucadimarzio.com