Dimenticare la sconfitta contro la Roma e cercare di conquistare la prima vittoria in campionato. La Fiorentina, in campo alle 15 col Genoa degli ex Roncaglia e Matri, vuole tornare a sorridere dopo il ko dell'Olimpico.
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Mario, Juan: tocca a voi
Con Rossi fuori, saranno soprattutto Gomez e Cuadrado a doversi mettere la squadra sulle spalle
La gara con i rossoblù sarà la prima – di una lunga serie purtroppo – che Giuseppe Rossi non giocherà. Come Montella sopperirà all'assenza di Pepito è difficile dirlo. Violanews.com ha provato ad illustrare alcune varianti tattiche (leggi qui). Alla fine, com'è giusto che sia, la decisione spetterà solo all'Aeroplanino. A seconda anche di come si svilupperanno le partite, delle esigenze della squadra e delle caratteristiche degli avversari. Babacar e Bernardeschi saranno chiamati maggiormente in causa. Toccherà, però, a Juan Cuadrado e Mario Gomez cercare di far rimpiangere il meno possibile l'ex Villareal. A loro le maggiori responsabilità. I due sono il fulcro della formazione gigliata. Per estro e fantasia, il colombiano è quello che più si avvicina a Pepito. La Vespa, 26 anni, è nel pieno della maturazione calcistica ed è consapevole dell'importante compito che lo attende. Avrà un ruolo ancora più centrale, a prescindere dagli schemi. Probabilmente Montella lo sposterà in una posizione più avanzata. L'incisività e la concretezza – insieme alla corsa e al dribbling - dovranno essere i pezzi forti del suo repertorio. Un po' come successo sul finale della scorso campionato. Il colombiano si esprime meglio sulla fascia, ma può disputare una grande stagione anche da attaccante.
Insieme a JC11, Mario Gomez, voglioso di riscattarsi dopo un'annata trascorsa più in infermeria che in campo. Il tedesco ha ricevuto qualche critica dopo l'esordio in ombra contro la Roma e l'amichevole di Dusseldorf tra Germania e Argentina. Alcuni tifosi – non tutti chiaramente – iniziano ad avere delle perplessità sul suo conto. Sta a lui smentire i dubbiosi. Il panzer è chiamato a far vedere quelle qualità che l'hanno portato a vincere tre campionati, due Coppe di Germania, altrettante Supercoppe e una Champions League. Più altri traguardi individuali come quello di capocannoniere della Bundesliga 2010-11. La gente si aspetta tanto dal bomber teutonico. SuperMario lo sa, è stato accolto da venticinquemila persone al Franchi il 15 luglio 2013, per questo si sente un po' in debito con loro. Come se l'infortunio subìto contro il Cagliari un anno fa fosse stato colpa sua. Anche lui dovrà mettersi la squadra sulle spalle, ha l'esperienza e le qualità per farlo.
Juan, Mario: tocca a voi.
STEFANO NICCOLI
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