Alberto Malusci, ex giocatore della Fiorentina, ha parlato a TMW Radio;
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Malusci: “Vlahovic va sostenuto, ma serve un attaccante che lo aiuti a crescere”
Alberto Malusci, ex viola, ha parlato del momento della Fiorentina
Come giudica il momento della Fiorentina?
"A metà campo se tutti fanno la loro parte, sono messi bene. Manca un vero regista, ma è anche perché gli acquisti presi non stanno rendendo: Pulgar potrebbe essere il play, ma sembra un lontano parente di quello di Bologna. Ieri sera però ho visto un Amrabat su livelli importanti, e la partita con l'Inter mi dà sensazioni positive".
Lei sarebbe per insistere su Vlahovic o andrebbe su uno più pronto?
"Viste le prestazioni, oggi sarebbe facile battezzare Vlahovic ma dobbiamo renderci conto che ha vent'anni: l'ho sostenuto e lo sostengo tuttora, ma ribadisco il mio pensiero, che serva un attaccante pronto così da farlo anche crescere ulteriormente".
Davanti, con i giocatori che ci sono, come si metterebbe?
"Prandelli ha provato varie soluzioni, ultimamente è andato sul 3-4-2-1. Ieri abbiamo visto che Vlahovic insieme a Kouame ha fatto bene, dipende dalle situazioni che l'allenatore vorrà imporre. Le soluzioni ad oggi sarebbero tante, a me per esempio Callejon è piaciuto domenica nel secondo tempo ma deve essere continuo, perché al Napoli aveva dei tempi d'inserimento devastanti".
Quarta può guidare la difesa a tre?
"Ha dimostrato di essere un buon acquisto, per me sì. Prandelli si è dovuto adattare alle caratteristiche perché la difesa a tre non l'aveva quasi mai fatta. L'assetto ormai è questo, Pezzella stesso preferisce giocare così. Quarta può giocare sia a quattro che a tre, per me è innesto azzeccato. Su Pezzella poi volevo aggiungere che è un difensore importante ma ormai da due anni lo vedo in sofferenza, non fa quanto ha nelle corde, anche gli infortuni lo rallentano molto. Non è continuo, mentre un leader deve essere sempre sul 6/6,5 in pagella".
Dove sta l'errore di base?
"Commisso è arrivato con tanto entusiasmo, e il primo anno non posso dare giudizi anche per il mercato fatto di grande fretta. Per quello di quest'anno, invece, credo fossero tutti contenti della campagna acquisti, i giocatori della Fiorentina sono nazionali e hanno caratteristiche importanti ma non sono assemblati bene. Non riescono ad essere gruppo nelle partite: potrà esserci anche qualcosa nello spogliatoio, non saprei, ma vedo molta fatica. Davanti c'è Vlahovic sempre solo, manca l'accompagnamento di centrocampisti ed esterni. Sarebbe facile sparare sulla Fiorentina come fanno in tanti, è come farlo sulla Croce Rossa. Se si fa una ricostruzione più razionale si vedono ottimi giocatori che non rendono e faticano a fare gioco".
Che giudizio sui primi mesi di Chiesa alla Juventus?
"L'ho sempre ritenuto un giocatore importante, con tanti margini di miglioramento. A Torino ha fatto fatica ad inserirsi, ha vissuto un mese difficile ma poi mi sembra si sia adattato al lavoro, e il suo lo sta facendo. Ha voluto fortemente la Juventus non lasciandosi bene con la piazza di Firenze che l'ha cresciuto, ma il calcio è anche questo. A Firenze era tra i più bravi, lì uno dei tanti: non è semplicissimo".
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