Non per tutti la strada verso la Nazionale è lineare, e non sembra un grande rendimento in campionato porta alla tanto anelata convocazione. Lo sanno bene alcuni giocatori della Fiorentina, primi fra tutti Manuel Pasqual e Borja Valero, le cui situazioni sono diventate dei veri e propri casi. Da un lato Prandelli preferisce Santon e Balzaretti, dall’altro Del Bosque ha l’imbarazzo della scelta (ma si può ritenere che un paio di convocazioni in più per il regista ex Villareal non avrebbero fatto male alle furie rosse). Una situazione già nota a Firenze, dove per anni Seba Frey ha combattuto contro la cocciutaggine di Domenech, uno che arriva in finale ai Mondiali, ma sceglie i giocatori in base a strane congetture che solo lui capisce. Certo è che anche l’attuale portiere del Genoa quando è stato chiamato in causa ci ha messo del suo per farsi odiare dal ct, facendo una papera che al confronto l’errore di De Sanctis sul gol di Roncaglia era una lieve indecisione.
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Maledetta irraggiungibile Nazionale
Da Pasqual a Frey e Borja, storie di Nazionali e Fiorentina (COMMENTA)
C’è poi chi in Nazionale c’era, ma ha rovinato tutto, come Ljajic, in rotta con Mihajlovic per un inno che il fantasista della Fiorentina si rifiuta di cantare per motivi etnici. Anche qui niente di nuovo, Mutu e la Romania si sono amati e lasciati decine di volte a causa della scarsa professionalità del Fenomeno, così come Boruc ha dovuto saltare l’Europeo casalingo per un litigio col Ct Smuda. Insomma, i casi legati alle Nazionali sono all’ordine del giorno, ma è difficile spiegare a Pasqual e Borja Valero che per loro non c’è spazio nella selezione del loro paese, specialmente al capitano, che negli ultimi anni ha visto partire per i ritiri delle nazionali “campioni” come Vanden Borre e Bolatti. E c’è poi chi alla Nazionale dice no deliberatamente, come David Pizarro, ma questa è un’altra storia, completamente diversa.
FRANCESCO CIANFANELLI
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