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Magnini: “La finale ce la rubò l’arbitro”. Poi parla degli ufo sullo stadio…

ReportPistoia.com ha intervistato Ardico Magnini, difensore del primo scudetto, in viola dal 1950 al 1958. Queste le sue parole: Sulla finale di Champions: “Può darsi che il Real Madrid fosse più …

Redazione VN

ReportPistoia.com ha intervistato Ardico Magnini, difensore del primo scudetto, in viola dal 1950 al 1958. Queste le sue parole:

Sulla finale di Champions: "Può darsi che il Real Madrid fosse più forte di noi, ma non lo fu in quella partita. La finale ce l'hanno rubata, non il Real naturalmente, ma l'arbitro. Hanno fatto rivedere l'azione fatidica del calcio di rigore, anche alla televisione; io il fallo l'ho fatto, ma un metro e mezzo fuori dall'area di rigore e si vede anche dalle foto, ma lui cade dentro e l'arbitro dette il rigore. Altrimenti loro non avrebbero mai segnato".

Sul suo calcio: "Quando giocavo io, chi entrava in campo erano 11 giocatori, che ci restavano per tutti i 90 minuti. Adesso uno entra, magari sta in campo 10 minuti ed ha già finito la sua partita; a quei tempi come si entrava in campo si facevano i 90 minuti interi. Chi andava in campo erano sempre i soliti e noi abbiamo forse giocato migliaia di minuti in più rispetto agli altri. Non credo che ci abbiano mai tolto niente in quegli anni e, oltre allo scudetto, siamo arrivati quattro volte secondi perché non ce la facevamo più e non avevamo il tempo per riprenderci. Eravamo un gruppo di amici veri, nel senso stretto della parola, ma purtroppo tanti di loro adesso non ci sono più. Ero legato a tutti, da Cervato a Virgili allo stesso Julinho. Adesso forse ci sono più attriti fra i calciatori anche perché sono tanti in una squadra, mentre noi eravamo sempre i soliti ad andare a tutte le manifestazioni. Siamo sempre stati molto uniti e, con quelli rimasti, lo siamo tutt'ora come 50 anni fa".

"Sono tifoso delle Fiorentina, come non potrei dopo tutti i ricordi meravigliosi che mi porto dentro! Oggi però la società viola deve confrontarsi con un certo tipo di budget e, non potendo permettersi campioni, deve fare il meglio con le risorse a sua disposizione. Il calcio adesso è più veloce, ci sono altri sistemi di gioco; è come un bicchiere di vino, dopo vent'anni si sciupa. Prima i ruoli erano il terzino contro l'ala, il mediano contro la mezz'ala, adesso invece ognuno fa per conto suo. Ci sono tutti questi moduli e schemi, si rimescolano gli uomini e l'avversario non ce l'hai più diretto, ma quello che ti capita al momento. E' difficile anche dire chi potrebbe essere il mio erede nel calcio moderno, proprio perché è tutto diverso".

Infine, l'aneddoto della sua esperienza in maglia viola: "Gli ufo sullo stadio. È un fatto che ogni tanto torna fuori e si riferisce ad una partita amichevole che giocammo a Firenze, proprio contro la Pistoiese. Ricordo che c'era una massa di cose scure sopra lo stadio e cadeva della fuliggine, come fossero brillantini. Siamo rimasti tutti fermi perchè vedemmo questa cosa, fermarsi, correre e passare sullo stadio. Dopo un po' andò via e ricominciammo".

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