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L’ospite inatteso

La Fiorentina può diventare la sorpresa del campionato (COMMENTA)

Redazione VN

Il campionato che sta per prendere il via è forse uno dei più incerti degli ultimi anni. Non tanto per la vincitrice finale, visto che delle grandi della Serie A solo una (la Juventus già campionessa in carica) ha fatto un ricco mercato in entrata, ma per le posizioni d’onore, quelle che aprono le porte all’Europa. Un campionato incerto soprattutto perché molte squadre sono radicalmente cambiate, il che vuol dire inevitabilmente forte incertezza.

Corvino era solito dire che il compito della Fiorentina era stare in agguato dietro alle quattro big sperando che una fallisse, ma da quei tempi le cose sono cambiate. Ad esempio in Champions League ci vanno solo 3 squadre, e solo 5 hanno la qualificazione in Europa assicurata dal campionato (che ora sarebbe comunque un traguardo graditissimo). Non solo, ma la mappa delle potenze della Serie A è cambiata, dietro la Juve sembra esserci il vuoto, col Milan che vende i suoi campioni, l’Inter rivoluzionata e svecchiata, ma senza grossi nomi, il Napoli che deve sostituire Lavezzi, la Roma che ha cambiato mezza squadra, la Lazio praticamente immobile, e l’Udinese chiamata a riconfermare il miracolo che gli riesce da due anni.

Difficile inquadrare tre o quattro big come ai tempo del sopra citato Corvino,  in un campionato come questo con tante scommesse e poche certezze. Fra queste ultime la forza della Juventus e il miglioramento delle prospettive della Fiorentina, che magari non partirà con i favori del pronostico, ma che è una delle pochissime di questa Serie A ad aver dimostrato ambizioni, e che ha tutto per stupire e stare in agguato in caso di flop delle maggiori pretendenti all’Europa. Parola d’ordine dunque è essere pronti, anche perché di squadre che rischiano di deludere le attese ce ne sono tante fra quelle che hanno fatto bene negli ultimi due anni, e con un ospite inatteso come questa Fiorentina (una delle pochissime in questo nella lotta all’Europa nessuno può permettersi errori.

FRANCESCO CIANFANELLI