La Coppa Italia, per l'ennesima volta, non ha potuto dare soddisfazioni ai tifosi della Fiorentina. L'Europa League ha lasciato una fortissima amarezza nei palati. E il campionato, con la possibilità di agguantare la qualificazione per i Play Off di Europa League, è praticamente compromesso. Ma c'è un obiettivo che i giocatori, come Paulo Sousa, non possono mancare ormai: l'ottavo posto.
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L’obiettivo minimo
La Coppa Italia è ormai andata, così come l'Europa League e (quasi) la possibilità di qualificarsi per la prossima rassegna europea, ma l'obiettivo minimo della Fiorentina di Sousa deve essere, a questo punto, l'ottavo posto...
Certo, dopo quattro piazzamenti consecutivi tra il quarto e il quinto posto, l'ottavo posto in Serie A potrebbe sembrare inutile quanto un nono o un decimo posto, ma potrebbe rivelarsi più importante di quanto sembri: i primi otto posti in Serie A, infatti, permettono di qualificarsi come teste di serie per la Coppa Italia successiva, portando le squadre direttamente agli ottavi di finale e, quindi, più vicini ad una ipotetica vittoria finale. Dal nono posto in giù, invece, le squadre sono qualificate al terzo turno di Coppa Italia, giocandosi a metà agosto la possibilità di giocarsi il quarto turno (tra novembre e dicembre), togliendo energie fisiche e mentali preziose per la corsa in campionato.
Ovviamente nel discorso ci sarebbe anche l'intenzione di provare ad arrivare fino in fondo, avversarie permettendo, ma quello dipenderà dalle direttive della società e dalla voglia di allenatore e organico di provarci per davvero a regalare a Firenze e alla Fiorentina un trofeo che manca ormai da troppo.
I viola sono al momento all'ottavo posto con 42 punti, lontani dal Milan (settimo, 50 punti) ma incalzati da vicino da Torino e Sampdoria (rispettivamente a 39 e 38 punti), con i granata che ha il vantaggio negli scontri diretti (con i blucerchiati invece sarà importantissima la trasferta di Genova ad aprile dopo l'1-1 al Franchi) e un miglior momento di forma.
Con i “bersagli grossi” fuori portata ci può essere la tentazione di lasciare tutto e rimandare ogni discorso alla prossima stagione, come anche quella di testare i ragazzi della Primavera (con i vari Hagi, Mlakar, Diakhaté e Perez in rampa di lancio) o conoscere meglio alcuni tra i nuovi acquisti (Dragowski), ma c'è sempre da porsi un obiettivo minimo, seppur non così prestigioso, da non mancare.
E sarebbe anche un modo per chiudere la stagione in modo più o meno dignitoso.
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