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Ljajic e Montolivo, così simili e così diversi

2 anni dopo è sempre il Milan il diavolo tentatore, ma i viola… (COMMENTA)

Redazione VN

"Non si ripeterà un altro caso-Montolivo". E' questo il leitmotiv in casa Fiorentina quando l'oggetto della discussione diventa Adem Ljajic. Lo ha detto Guerini e lo ha ribadito con forza il patron Andrea Della Valle nel corso della sua visita a Moena. Eppure per certi aspetti il tira e molla sul rinnovo contrattuale di Ljajic non può non riportare alla mente il tradimento dell'ex capitano viola. Lo ha sottolineato ieri anche un esperto del settore come Bernardo Brovarone (LEGGI QUI), ed in effetti sembra difficile dargli torto. Prima di tutto perché anche questa volta è rossonero il colore delle sirene al centro dei pensieri del giocatore. La strategia è la solita: in tempi di magra si punta giocatori vicini alla scadenza contrattuale, ingolosendoli con offerte contrattuali faraoniche. E se il diretto interessato scegli di non rinnovare, il gioco è fatto. Un classico di casa Milan negli ultimi anni, forse non troppo elegante ma certamente legittimo e proficuo.

Rispetto alla vicenda che due anni fa coinvolse Riccardo Montolivo, però, la Fiorentina questa volta ha una carta in più non indifferente da giocare. A dire il vero più che una carta è un intero mazzo, quello della rosa sontuosa allestita da Pradè e Macia fino a questo momento. Una dichiarazioni d'intenti di quelle serie per il campionato alle porte, ma anche un messaggio forte e chiaro ai malpancisti: tutti sono utili, nessuno è indispensabile, soprattutto se nel tuo ruolo la concorrenza è rappresentata da Giuseppe Rossi, Joaquin, Ilicic, Cuadrado e Iakovenko. In parole povere, la condizione di dipendenza alla base dell'impiego di Montolivo non sussiste, quindi la Fiorentina potrà permettersi di gestire il caso-Ljajic (comunque spinoso) senza l'acqua alla gola, almeno dal punto di vista tecnico. In attesa del prossimo passo, che inevitabilmente dovrà essere un segnale tangibile da parte del giocatore o del suo entourage.

ALESSIO CROCIANI