Il fantasista viola Riccardo Saponara è stato ospite negli studi del Pentasport di Radio Bruno di Firenze. Ecco le sue dichiarazioni in tempo reale.
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Saponara: “Felice per il gol, il gruppo è unito. Sarri e Giampaolo due maestri”
Reduce dal primo gol in viola contro il Torino, il fantasista viola Riccardo Saponara è ospite alla radio ufficiale
"Gol? E' stato inaspettato, non me lo aspettavo di poterlo fare così veloce. E' stata una gioia immensa.
Spogliatoio? E' unito, ognuno di noi lavora tutti i giorni per cercare di uscire da questa situazione. Il gruppo è affiatato anche dopo i recenti risultati non positivi. Abbiamo fiducia in Sousa e siamo sicuri che insieme usciremo da questa situazione.
Sono felice di essere una nota positiva ma questo deve essere solo uno stimolo per fare bene. Mi dispiace per il cartellino giallo che ho preso, mi sono innervosito e ho urlato all'arbitro al punto che avrebbe potuto darmi il rosso (ride ndr). Mi dispiace non poterci essere a Bergamo domenica.
Ruolo? Ho sempre avuto doti da fondo, dentro ho un istinto di aiuto e quindi cerco di dare mano ai compagni. Mi piace giocare a tutto campo, non mi sono mai limitato ad una parte soltanto.
Sarri o Giampaolo a Firenze? In ogni caso ci sono aspetti positivi. Loro mi hanno insegnato tanto e mi hanno lasciato un grande ricordo. Sono maestri di calcio che hanno doti umane grandi. Anche Sousa mi sta dando molto, a livello difensivo mi sta facendo fare cose che prima non facevo e che mi agevolano. In ogni caso per me sarà il proseguo tecnico.
Milan? Inzaghi voleva farmi giocare mezzala nel 4-3-3, intravide in me la potenzialità di poter giocare lì. L'opportunità di giocare a centrocampo potrà capitare, sono un trequartista ma mi piace pensare di poter ricoprire anche altri ruoli.
Gol a Pescara e pianto con l'Empoli? E' stato un episodio particolare, non facevo gol da quasi un anno. Nel 2016 ho trovato difficoltà, tornare al gol mi ha fatto emozionare e mi sono lasciato andare.
Fragilità emotive? Spesso per i giovani si dice così, che manchi personalità. A Milano non ero ancora maturo, dovevo ancora crescere molto. Sono convinto di aver imparato molto, ognuno ha bisogno di fare il suo percorso. Oggi sono convinto di poter fare molto, non sento il peso dell'etichetta che mi danno gli altri. Le responsabilità di non aver sfruttato le occasioni sono mie ma non mi piace che si parli di limiti caratteriali.
Marcello Carli? Mi prese lui a Ravenna e mi ha portò a Empoli. Gli devo tanto, mi ha aiutato a crescere in tutte e due le mie esperienze ad Empoli. Lo ringrazio per le sue parole di affetto per me, avrei voluto lasciare un ricordo migliore alla città per ciò che ho fatto nel girone di andata e mi è rimasto un po' di amaro in bocca. Il calcio è fatto di momenti, Firenze era un'occasione che non potevo rifiutare.
La mia casa? Sono riuscito a trovare casa in tempi brevi in centro così la mia famiglia e la mia ragazza possono godersi Firenze. Venire a Firenze da Empoli tutti i giorni sarebbe stato un problema per via del traffico.
Bernardeschi e Chiesa a lungo a Firenze con me? Mi auguro che rimangano, giocatori come loro hanno qualità e spirito. Spero insieme a loro di poter dare continuità al percorso della squadra.
Messaggio ai tifosi? Le parole adesso sono superflue, potremmo parlare per ore. Lunedì sera nonostante il pareggio abbiamo dimostrato lo spirito giusto. Vogliamo tornare a vincere e a sorridere".
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