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Cantiere Viola Park. Barone: “Sarà il più bello d’Europa”. Casamonti: “Pronto in 18 mesi”

Foto Violanews

Prevista la posa simbolica del primo albero per inaugurare il cantiere alla presenza di Rocco Commisso: la diretta testuale

Simone Bargellini

Oggi, venerdì 5 febbraio 2021, è il grande giorno. Almeno a livello simbolico. Si apre ufficialmente il cantiere per la costruzione del Viola Park, il futuro centro sportivo di proprietà della ACF Fiorentina. Un grande investimento a cui Rocco Commisso tiene molto e che tra poco più di un anno, circa, permetterà alla prima squadra e alle formazioni giovanili e femminile del club viola di allenarsi in una struttura all'avanguardia e in un contesto bellissimo. LO STRISCIONE APPESO ALL'ESTERNO DEL CANTIERE

A prendere la parola sono il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, l'avvocato Casamonti, il presidente Commisso e il direttore generale Joe Barone. Presente anche Daniele Pradè e una rappresentanza della Fiorentina Femminile e della Fiorentina Primavera, assente invece la prima squadra che sarà impegnata stasera contro l'Inter. C'è anche una rappresentanza dei tifosi.

"E' un orgoglio essere coprotagonisti di questa pagina storia per la Fiorentina, inauguriamo il cantiere del primo grande patrimonio della storia del club viola - dice Francesco Casini -. Siamo riusciti in tempi eccellenti per il nostro Paese ad arrivare fino a qui, appena 15 mesi dopo i primi incontri, quasi tempi statunitensi. C'è stato uno straordinario gioco di squadra tra la Fiorentina, gli architetti e le amministrazioni per raggiungere questo traguardo".

Così Joe Barone: "Sono emozionato per questo giorno, vorrei chiamare qui al palco Giuseppe Commisso, Catherine e i rappresentanti del tifo (Barone mostra una maglia della Fiorentina con la scritta "Viola Park, dedicato al popolo viola", ndr). Ringrazio il Comune di Bagno a Ripoli e il sindaco, sono stati eccezionali, e lo studio di Marco Casamonti. Abbiamo partecipato tutti insieme a disegnare il progetto, ringrazio anche Pradè e Angeloni e poi i tanti collaboratori della Mediacom. Naturalmente il ringraziamento più grande va alla famiglia Commisso per il grande sforzo che fanno ogni giorno per avere oggi l'inizio di una bellissima vetrina per la nostra squadra. Voglio rivelare che quando Rocco ha acquistato la Fiorentina, gli è stato proposto di acquistare dei terreni a Campi Bisenzio per costruire il centro sportivo, con un progetto da 30 milioni ma quando ha visto questi terreni ha scelto Bagno a Ripoli predisponendo un investimento da 70 milioni che sono poi diventati 85. Io e Giuseppe Commisso abbiamo visto molti centri sportivi in Inghilterra e in Europa e crediamo di poter realizzare qui il più bel centro sportivo d'Europa. Mi dispiace invece non aver riscontrato la stessa apertura delle istituzione politiche di fronte alla nostra intenzione di migliorare il sistema calcio italiano. Si continua ad ostacolare chi come noi vuole investire sullo stadio di Firenze, rendendo irrealizzabile il sogno di avere la Fiorentina che Firenze meriterebbe".

L'architetto Marco Casamonti: "Perchè un albero invece che una prima pietra? Perchè questo progetto ha grande attenzione al paesaggio e come dice il nome questo sarà un parco bellissimo. Non siamo qui per costruire solamente edifici ma creare un ambiente in cui gli atleti possano lavorare con la massima serenità. Quando ho incontrato la prima volta Joe Barone mi ha detto subito che lo stadio era un progetto centrale, ma ancor più prioritario era il centro sportivo per mettere gli atleti nelle condizioni ideali in cui lavorare. Ci saranno 10 campi da gioco, due mini stadio, un grande padiglione che potrà contenere 400 persone in cui potrà riunirsi la famiglia viola, prima squadra, giovanili, squadra femminile e dipendenti. I tempi? Se tutto andrà liscio, tra 18 mesi saremo qui per l'inaugurazione".

E' il momento del presidente Rocco Commisso: "Il percorso è stato lungo. Due anni ho detto di essere venuto in Italia per restituire qualcosa all'Italia, la terra dove sono nato. Avevo la possibilità di acquistare varie squadre, ma mia moglie voleva che investissimo su una bella città e anche per questo abbiamo scelto Firenze. Il sindaco di Bagno a Ripoli è stato eccezionale. Ho comprato questi terreni, quelli della villa che ho potuto vedere e un'altra parte che non ho potuto vedere prima di acquistare, c'era una discarica aperta. Nonostante questo, quando abbiamo deciso di acquistare, sono subentrati dei paletti della Soprintendenza che hanno allungato i tempi e hanno aumentato i costi da 70 a 85 milioni. Abbiamo fatto il bando per i lavori e sono orgoglioso che si sia aggiudicato il lavoro un ragazzo di Prato con origini calabresi, è Giovanni Nigro (e scatta la foto di rito, ndr). Sono veramente orgoglioso di realizzare un progetto così importante in Italia e in un momento così difficile. Questa è la dimostrazione che anche in Italia ci può essere una sinergia tra pubblico e privato, ma purtroppo la burocrazia e la politica in Italia si mette sempre nel mezzo. Sullo stadio voglio dire solo che se l'industria del calcio fosse stata l'industria di auto o di scarpe, sarebbe stato meglio portare le aziende fuori dall'Italia come ha fatto la Fiat. Nel calcio in Italia questo non si può fare, mentre in America questo accade e quest'anno sono stati costruiti due stadi nuovi portando le squadre a 2mila chilometri dalla loro città. Quando invece questa opzione non è realizzabile, si arriva al punto che la politica può dirti 'o si fa come diciamo noi o non se ne fa niente' e così è accaduto per l'Artemio Franchi. Per costruire la sede di Mediacom in America, nel 2011, sono bastati 4 mesi per avere tutti i permessi e cominciare i lavori. Per rendere l'idea del nostro investimento, basti dire che quanto hanno speso i Pontello, i Cecchi Gori e i Della Valle messi insieme per acquistare la Fiorentina, è inferiore al mio investimento in questo centro sportivo. E sarà il più costoso centro sportivo mai costruito in Italia. Lo stadio? Mi chiedo se non ci fosse stato Rocco da due anni a spingere, se si sarebbe mosso qualcosa. A Campo di Marte lo farà il sindaco ma credo ci vorranno alcuni anni, a Campi Bisenzio non si sa niente, non posso spendere i miei soldi se non c'è la volontà. Sto parlando con la Regione Toscana e con i sindaci per valutare, ma ora la mia attenzione è per questo progetto".

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