Weekend di sosta per il campionato di Serie A e allora in casa Fiorentina si coglie l'occasione per fare il punto della situazione. In un momento complicato, con la classifica che piange e un clima depresso come non si vedeva da tre anni. A prendere la parola in conferenza stampa è il direttore sportivo Daniele Pradè che inizia con una dichiarazione spontanea:
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VIDEO Pradè: “Restiamo uniti e torneremo a vincere”
“Fiducia totale a Montella. Giocatori fragili? Ecco cosa intendeva il mister”. Poi parla di Neto, Ilicic e molto altro
"Voglio fare un invito ai tifosi dall'azienda Fiorentina, che è l'azienda di tutti a partire dalla famiglia Della Valle, ai dirigenti, al mister, allo staff tecnico e a ogni singolo giocatore. L'invito è: restiamo uniti perchè questa empatia è stata la forza di Firenze in questi due anni. E non possiamo permetterci di perderla. Non possono essere 2-3 risultati negativi che possono farci allontanare, il calcio è uno sport fatto di episodi favorevoli e sfavorevoli, ma tutto ci sarà tranne la mancanza del massimo impegno. Perchè azienda, perchè il mondo del calcio di oggi è questo e noi siamo strutturati a tutti gli effetti come un'azienda e siamo costretti a far sì che tutti i numeri funzionano. Poi è un'azienda anomala perchè all'interno ci sono le gioie e i dolori, si vive di entusiasmo e depressioni, come è giusto così. E' un'azienda in cui i Della Valle non hanno proventi, anzi pure quest'anno dovranno ricapitalizzare per 30 milioni. il tifoso per noi non è un cliente ma un partner che ci accompagna in questa avventura.
Giocatori sensibili? A seguito di queste frasi abbiamo fatto un incontro tra noi dirigenti, con il presidente, l'allenatore e alcuni giocatori. Il suo riferimento era a quello che succede nello spogliatoio dopo una sconfitta, in quel momento specifico. Questa è una squadra sensibile da questo punto di vista, si sente debitrice di una vittoria nei confronti dei tifosi, io per primo lo sono. Ma non è una squadra fragile perchè ci siamo dati degli obiettivi, quelli ci devono essere. Nessuno di noi ha mai imposto una posizione, di arrivare primi, secondi o terzi, vogliamo solo giocare bene e poi vedremo dove siamo, è quello che ci siamo sempre detti.
Perchè gioca Alonso e non Pasqual? Non sono scelte che spettano a me. Dico solo che per due anni tutti abbiamo fatto soltanto elogi al nostro allenatore e nessuno si è mai permesso di mettere in discussione le scelte di Montella. Quindi noi come società possiamo solo chiedere come stanno fisicamente i nostri calciatori, ma per il resto ci affidiamo a lui, la nostra fiducia è assolutamente totale. Fine ciclo? Per niente, il suo contratto è fino al 2017, stiamo pensando al futuro e lui sarà sempre più coinvolto nelle situazioni anche di mercato. Non sono d'accordo che ci sia confusione tecnica.
Le richieste di Montella a maggio? Solo a fine anno vedremo se è stato profetico. Ora abbiamo l'obbligo di difendere ogni nostra scelta. Abbiamo tenuto Cuadrado, è stato uno sforzo, ma lo ritenevamo fondamentale. Abbiamo preso giocatori importantissimi, come Richards dal City, Marin dal Chelsea, Badelj dall'Amburgo insieme ad altre situazioni complementari come Brillante e Octavio. Dobbiamo credere nelle nostre scelte, ce l'abbiamo messa tutta per rinforzare la squadra e c'è stata coesione su ogni decisione, vedremo a fine stagione se abbiamo avuto ragione oppure se abbiamo sbagliato, può anche capitare. Va anche detto che dopo il percorso fatto in estate non avrei mai pensato di avere queste difficoltà e di riperdere Rossi e Gomez per infortunio. Quando perdi giocatori così determinanti perdi anche molto della tua forza, su questo bisogna essere onesti, un campione poi fa la differenza in campo, basta vedere Higuain e Tevez.
Troppi stranieri in Italia? Sono d'accordo, ma il mercato italiano è penalizzante sotto l'aspetto economico e dei pagamenti, comprare in Italia vuol dire avere un ammortamento totale nel primo anno. Sono questioni prettamente bilancistiche, ci sono tanti giocatori bravi in Italia. Ma questo aspetto sarà caldo nel nostro futuro perchè la nostra proprietà ci chiede di tornare ad inserire più calciatori italiani. Alternative a Badelj? A parte che è costato 4 milioni e non 5, ma acquistare alla stessa cifra in Italia non ti permette di spalmare l'ammortamento durante i suoi anni di contratto. Adesso la Lega sta facendo di tutto per cambiare le cose, ci stiamo provando.
Qual è il nostro obiettivo?Non abbiamo mai indicato un piazzamento, mi piacerebbe il terzo posto ma anche il secondo. E' normale che dopo due quarti posti ci piacerebbe fare sempre meglio ma ci sono anche gli avversari, si può anche sbagliare. Chi fa può sbagliare, io per primo, però aspettiamo di vedere quello che succede. Abbiamo anche degli aspetti positivi, siamo migliori per Ranking Uefa, non abbiamo mai perso in Europa League. Abbiamo un gruppo sano, bravi ragazzi che non hanno mai dato problemi. Abbiamo un regolamento con multe destinate in beneficienza, ma non riesco a farle. In due anni avrò fatto 3 multe, ero abituato in passato a farne 2 al mese. C'è grande coesione in Fiorentina e torno all'aspetto della sensibilità. Andrea Della Valle è il primo ad avere sensibilità sulla sconfitta, questo significa attaccamento.
Azienda? Ho spiegato nella premessa in che senso siamo un'azienda, nel 2014 è un obbligo parlare in questi termini. Il Bayern Monaco non è un'azienda? Le società quotate in borsa non lo sono? Oggi è obbligatorio, c'è il fair play finanziario, per essere competitivi è indispensabile essere strutturati ed essere solidi e noi lo siamo. Guardiamo anche il bicchiere mezzo pieno, ci sono club in difficoltà, che hanno paura delle penalizzazioni. Noi abbiamo il settimo fatturato in Italia e con la bravura puoi riuscire ad andare oltre. Ma la differenza di budget la vedi, non tanto in Italia ma con il resto d'Europa. I rinnovi dei dirigenti? Io sono un dipendente a tutti gli effetti, che viene giudicato per il suo lavoro, e che in questo momento ha la massima fiducia. Siamo rimasti di vedere tutte le situazioni a dicembre, se la situazione sarà ottimale andremo avanti insieme. Ma questo non riguarda solo Pradè, ma tutti i manager del suo settore. Sono orgoglioso di lavorare nella Fiorentina.
Non gioca nessuno dei nuovi acquisti? A fine anno sarò il primo a dire 'ho sbagliato' se non si saranno rivelati utili. Ma siamo qui e dobbiamo dare il 300% fino alla fine, poi vedremo. Nessuno di noi si sarebbe aspettato di avere 13 punti dopo 11 giornate, non abbiamo reso come sappiamo, siamo stati anche sfortunati, ma non posso rimproverare alla squadra di non aver sempre dato il massimo.
Il rinnovo di Neto? Stiamo lavorando per farlo restare, al 100%, sono delle normali contrattazioni. Ma non si può pensare al giorno d'oggi che un giocatore in scadenza è distratto e non rende. In Germania è pieno di giocatori in scadenza che giocano e rendono al massimo, lo stesso vale per noi.
Il mercato di gennaio? In questo momento siamo 32 e la prima cosa che devo fare è mandare a giocare tanti giocatori. IN questo momento le soluzioni le dobbiamo cercare dentro casa, devo sperare che Mario Gomez torni a fare il Gomez, che Joaquin torni a fare Joaquin, che Marin riesca a far vedere il suo valore. Non sarà facile piazzare i giocatori in uscita, è un mercato saturo e tutti hanno esuberi.
Il calo dei singoli? I giocatori sono essere umani, ci sta un momento di appannamento. E' vero che qualcuno non sta rendendo come eravamo abituati ma sul piano dell'impegno non ho niente da rimproverare. Borja Valero ha fatto 70 partite di fila senza sbagliarne una, ci può stare che adesso non riesca ad esprimersi al 100% e lo stesso vale per Gonzalo Rodriguez.
Giuseppe Rossi? Ci manca tanto e posso solo dire che incrociamo tutti le dita per lui, ma non ci sbilanciamo sul rientro. E' un grande campione e visto come aveva lavorato in agosto, senza rischiare nulla, c'è ancora più rammarico per non averlo. Il destino dei calciatori, come nella vita, a volte è davvero crudele.
Mancanza di comunicazione interna? Cercheremo di migliorare questo aspetto, ne abbiamo parlato anche in questi giorni. Ma disagi non ce ne sono, c'è grandissima coesione. Questo momento di difficoltà sarà un motivo di crescita, per Montella ma anche per i giocatori e per tutti noi, dopo due anni in cui tutto aveva funzionato.
Ilicic? Le sue parole di ieri mi hanno fatto tenerezza. Questo è Ilicic, nel bene e nel male. Delle poche multe del nostro regolamento c'è quella per gesti così, la sanzione automatica. Ma per quanto riguarda i comportamenti oggi Josip è come un figlio, è un ragazzo per bene che non va messo da parte. Anzi, lo dobbiamo aiutare. Se non fosse stato un bravo ragazzo oltre che un grande calciatore le mie parole sarebbero state diverse. Ma oggi lui ha bisogno di aiuto, anche da parte di Firenze. E' un ragazzo pulito che sta soffrendo in maniera più grande di lui questa situazione, per questo non è riuscito ad esprimere le sue grandi qualità. Sta anche alla bravura del tecnico riuscire a farlo esprimere, il nostro lavoro sotto l'aspetto psicologico ci ha permesso di recuperare in questi anni Ljajic, Vargas, lo stesso Neto".
SIMONE BARGELLINI
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