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Sousa: “EL? Proveremo a vincere ogni singola partita”

La conferenza stampa di Paulo Sousa alla vigilia di Fiorentina-Basilea, gara di esordio di Europa League

Stefano Rossi

Vigilia di Fiorentina-Basilea, esordio di questa edizione dell'Europa League. In sala stampa si presenta Paulo Sousa, allenatore della Fiorentina. Questi i concetti espressi dal tecnico viola:

"Più facile giocare in Italia o in Europa? Nel calcio moderno è difficile vincere, dipende sempre dai momenti e dagli avversari. L'Italia è il paese più difficile per un allenatore e questo vuol dire che la qualità dei miei colleghi è molto alta.

Suarez? E' sempre stato pronto, ha trovato altri compagni e un allenatore diverso che gli chiede di giocare in modo diverso. Tutti hanno bisogno di tempo per capire e adattarsi ma lui è intelligente e ci darà una mano.

L'obiettivo in Europa League? Il nostro obiettivo è quello di vincere tutte le partite, non penso mai al pareggio o ad una sconfitta. Cerco di creare tutte le condizioni per vincere, poi abbiamo degli avversari davanti da considerare.

Il Basilea? Il vantaggio è loro perché mi conoscono. Conosco bene l'allenatore Fischer e anche i giocatori, sanno come la penso e come lavoro. Sono felice di incontrarli, ho passato con loro un anno molto positivo sotto tutti i profili. Ci incontriamo con grande piacere nonostante lo si faccia da avversari. Ciò che conta è quello che lo lasci.

Rossi titolare? Tutti hanno possibilità di giocare domani come in tutte le partite.

Turnover? Abbiamo una convinzione di gioco che esula dal modulo. Il ruolo principale viene svolto sempre dai calciatori che devono avere un'identità comune in fase difensiva e in fase offensiva.

Calcio italiano e quello svizzero? Sono organizzati in maniera diversa, in Svizzera giochi quattro volte contro gli avversari e finisci per conoscerli meglio. A metà c'è anche una sosta invernale molto lunga e le squadre che vanno avanti nelle coppe fanno fatica proseguire il percorso perché perdono intensità a livello mentale.

Kuba? Si allena tutti i giorni col gruppo e ha giocato in Nazionale. Abbiamo valutato i suoi parametri fisici e lavoreremo su quelli. E' pronto per giocare come tutti gli altri, vogliamo introdurlo sempre di più nella partita mantenendo l'equilibrio muscolare per non fargli rischiare infortuni.

Organizzazione di Firenze e di Basilea? Ogni paese culturalmente ti porta ad avere un'organizzazione diversa e i due posti sono differenti. Se si leggono gli organigrammi delle due società si notano le differenze.

Le tante sfide col passato? Le due più grandi lezioni che ho imparato dai miei genitori sono state quelle di dare rispetto e di cercare sempre di migliorarsi.

I punti di forza di Fiorentina e Basilea? Il loro è l'esperienza di giocare partite di alto livello, hanno l'opportunità di giocare la finale nel loro stadio. Loro puntano molto su questa competizione. Per quanto riguarda noi dobbiamo partire da queste motivazioni. Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre qualità senza limiti cercando di segnare e di migliorare sul campo. Dovrà essere sempre difficile batterci per gli avversari.

Il mio atteggiamento piace a Firenze? Ne abbiamo parlato anche in Svizzera, qui è stato creato qualcosa che probabilmente non andava. La lingua è diversa e permette di avvicinarsi, nella mia vita ho cercato di adattarmi e quando sono negli altri Paesi devo farlo".