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Iachini: “Napoli? Noi abituati al difficile. Rocco mi avrebbe confermato…”

Mister Iachini è alla penultima gara sulla panchina della Fiorentina: di fronte, il Napoli di Gattuso, in un incrocio interessante anche in chiave futura. Ecco la presentazione della partita

Federico Targetti

Vi proponiamo la consueta conferenza stampa della vigilia da parte di Beppe Iachini, allenatore della Fiorentina che domani ospita il Napoli nel lunch-match della penultima giornata di campionato:

"Parole di Commisso? Per come sono io, le parole del presidente si ascoltano e non si commentano. Nel caso specifico, le parole su di me non possono che farmi piacere per quel che è stato lo sviluppo della stagione. Fanno capire quelle che sono state le difficoltà e le tempistiche dei miei arrivi. Quello che ha detto il presidente non è cosa da tutti i giorni, lo ringrazio e continuo a dare una mano alla mia Fiorentina. C'era rischio, ma non me la sono sentita di lasciarla da sola.

Salvezza di quest'anno mia impresa sportiva? Ne ho vissute diverse, ma questa è stata molto difficile perché non aveva dietro una continuità di lavoro e c'era un calendario tosto per una squadra e un ambiente molto impaurito. Dovevamo fare in fretta, ci siamo messi sotto e abbiamo lavorato. Il condottiero non deve mai abbassare la testa e tener concentrati tutti, attraverso i colloqui individuali e collettivi. I risultati vanno conquistati sul campo, nonostante le paure. Guardiamo avanti con fiducia.

Kokorin? Si sta allenando con noi, lo valuterò di volta in volta dopo la sua ricaduta, che ovviamente paga a livello mentale. C'è il timore di ricadere, ma vedremo.

Perché non vengo riconfermato? Dopo la Lazio il presidente mi ha parlato, facendomi intuire che c'erano possibilità, ma io ho detto che era giusto fare ognuno il proprio percorso. Mancanza di motivazioni da parte mia? No, penso solo che sia giusto che la Fiorentina faccia il suo percorso. Sento la Fiorentina come la mia seconda casa, al pari di quando giocavo con l'Ascoli. E' una sensazione viscerale, troppo forte, troppo importante. Ci sono annate come quelle che abbiamo vissuto negli ultimi tempi che sono davvero assurde, e aver portato a casa certi risultati mi fa riflettere: voglio che Beppe sia sempre Beppe per i fiorentini e Firenze.

Futuro? Non lo so, penserò a fare queste due partite e poi si vedrà, ragionerò con il mio staff. Il Napoli? Con Gattuso ho un ottimo rapporto, sta facendo benissimo. Ha una squadra che già negli anni passati ha lottato per i primi posti, e che è stata rinforzata. Ogni partita fanno 4-5 gol, stanno attraversando un ottimo momento, ma noi ci prepareremo al meglio nonostante abbiamo un giorno in meno di recupero. Siamo abituati alle cose complicate.

Critiche sulla squadra? Il calcio non è un gioco, è un lavoro. Lavorare insieme porta alla cura del particolare, del dettaglio. Ci sono squadre che stanno ottenendo risultati dopo tanti anni insieme: pensate a dove sarebbe l'Atalanta se avesse mandato via Gasperini dopo le prime cinque brutte partite. Il mio lavoro qui è stato spezzettato dal lockdown e poi dall'esonero che è arrivato dopo infortuni e una preparazione quasi assente. Era auspicabile fare qualche punto in più, ma non ne avevamo zero. Il lavoro è importante, non è uno scherzo, attraverso gli allenamenti si arriva piano piano alla perfezione, ma le componenti devono rimanere unite.

Chiarimenti sulla conferma ventilata da Commisso? Il presidente mi aveva fatto qualche battuta, mostrando gratitudine per l'obiettivo raggiunto. Forse da fuori non si è recepito quanto grande era il terrore di poter retrocedere. Dopo 5 mesi a casa, sono tornato e me ne sono accorto in maniera nette. Il presidente era preoccupato e dunque mi ha esternato sensazioni positive in chiave futura. Ma ok così, Beppe va, con grande gratitudine per una persona di grande spessore come il presidente, che tiene davvero alla Fiorentina.

Il 6-0 dell'andata? Ogni partita ha una storia a sé. Si scende in campo, si prepara, e poi vediamo cosa succede. Loro hanno ottimi giocatori e sono organizzati, noi abbiamo le carte in regola per giocarcela ed onorare il campionato al massimo. Certo, ci vorrà una gara perfetta.

Il gruppo? Non spetta a me fare valutazioni su questo, ma al nuovo allenatore.

Lo scorso anno abbiamo vinto 0-2 a Napoli, ma questo è un altro campionato. Anche allora era una squadra importante, ma ogni partita ha le sue situazioni. Sarà sicuramente un'altra storia.

Può essere l'occasione giusta per Callejon? Vediamo se ci sarà questa opportunità, anche per qualche ragazzo giovane. Lo verificherò.

Kouamé? Io parlo del mio blocco di partite, lo scorso anno aveva fatto qualche gol dopo il rientro dall'infortunio. Poi il gol di Milano contro l'Inter, nella serata terribile di Vlahovic. Tra parentesi, la settimana dopo io Dusan ll'ho fatto giocare, proprio per mostrargli fiducia. Kouamé ha perso fiducia, a volte le stagioni si incanalano male, devo dire che ha fatto un'ottima partita contro l'Atalanta. Per gli attaccanti come per i portieri, ci sono annate meravigliose e annate in cui va tutto male. Sono due ruoli che stanno dentro una squadra, ma in un certo senso specifici, con un qualcosa di diverso rispetto agli altri, sempre nell'occhio del ciclone. Quest'anno Christian ha pagato questo, è stato frenato ma ha qualità.

Titolarissimi o spazio per chi ha giocato meno? Vedrò in base alle condizioni della squadra, se ci saranno o meno dei recuperi. Mi piacerebbe dare spazio a chi non ne ha avuto molto". 

 CAGLIARI, ITALY - MAY 12: Giuseppe Iachini coach of FIorentina reacts during the Serie A match between Cagliari Calcio and ACF Fiorentina at Sardegna Arena on May 12, 2021 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
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