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Iachini: “Firenze mia seconda casa, parola d’ordine lavoro. Classifica? Guardo avanti, non dietro”

Le prime parole del neo tecnico viola

Federico Gennarelli

Beppe Iachini, nuovo allenatore della Fiorentina, prende la parola in sala stampa per le sue prime dichiarazioni da tecnico viola. Un ritorno per lui, che a Firenze ha vissuto momenti significativi della sua lunga carriera da calciatore. Queste le sue considerazioni:

"Voglio ringraziare Commisso, un combattente che ho avuto piacere di conoscere e che ha detto di avere il mio stesso carisma. Spero di ripagarlo sul campo. Saluto Montella, che stimo, facendogli un grande in bocca al lupo per il futuro: sono molto felice di essere tornato nella mia seconda casa, in cui ho tanti ricordi e tante persone che conosco con un grande rapporto di stima e affetto visto che i tifosi mi hanno sempre apprezzato. Il legame esiste da tanti anni e sono pronto a ripagare la stima che la società mi ha sempre dato. Porto entusiasmo e voglio lavorare sul campo per trasmettere la passione con lo spirito che faccia onore su tutti gli ambiti alla ricerca della vittoria sempre, con attaccamento a questi colori".

Su ciò che chiederà: "Cerco di dare alle mie squadre una mentalità, un'organizzazione sia sotto l'aspetto individuale che collettivo. Vorrei un atteggiamento positivo per capire innanzitutto cosa sia successo nelle ultime partite. Ho esperienza e penso di riuscire nel giro di qualche settimana a farlo: credo nel lavoro perché è ciò che mi ha sempre portato risultati. Mi sono già fatto alcune idee e nello stesso tempo dovrò far tirare fuori ciò che questi ragazzi hanno dentro e che hanno perso momentaneamente".

Sul modulo e sul ruolo di Chiesa: "Non sono un integralista, ho interpretato diversi moduli e per me contano le caratteristiche di chi ho a disposizione. Questa rosa ha qualità in tutti i reparti e penso che possano dare un contributo importante per essere competitivi. I moduli sono numeri: conta l'interpretazione nelle due fasi di gioco. Importa che ci siano compattezza e identità. Lavorerò con il gruppo e poi sarò più preciso. Chiesa? Ci ho parlato durante le feste di Natale, ho rivisto alcune situazioni per capire dove lavorare, è stato al campo con me rinunciando alle vacanze e ha dimostrato di essere di sani principi e con la voglia di fare il bene della Fiorentina. Può fare tanti ruoli in campo e in attacco può ricoprire qualsiasi posizione".

Sugli obiettivi: "Non mi pongo obiettivi primari o secondari, conta la classifica attuale. Sono una persona concreta, che lavora sul campo una partita per volta. Se raggiungeremo i 40 punti non ci fermeremo, non è il mio spirito. Cercheremo di raggiungere posizioni più congeniali alla storia della Fiorentina ma guardando la realtà con i piedi per terra. Guardo avanti e non indietro".

Sulla Fiorentina: "Ho ottenuto risultati importanti ovunque sia andato e ho sempre cercato di raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società. Abbiamo avuto anche la fortuna e la capacità di valorizzare tanti ragazzi nel panorama italiano che oggi giocano in grandi squadre e ho la convinzione che questo sia un altro appuntamento importante nel percorso. Lo affronto con piacere particolare perché torno in un ambiente al quale sono sempre stato legato e per il quale ho simpatizzato anche dopo la carriera. Cercherò di regalare il maggior numero possibile di soddisfazioni. Voglio vincere questa sfida importante con l'appoggio di tutti".

Sulla squadra: "Ho telefonato a tutti i calciatori uno a uno per salutarli e dar loro un programma di lavoro, perché otto giorni di festa sono troppi. Ho manifestato la mia stima e la voglia di averli al più presto a disposizione e sono certo che ci saranno qualità e caratteristiche ancora inespresse".

Sul mercato: "Non ne abbiamo ancora parlato ma ho le idee chiare. Conosco la squadra e ho in mente qualcosa, ne parleremo nel summit di trattative con la società".

Sullo staff: "Sarà composto da Giuseppe Carillo, allenatore in seconda, Fabrizio Tafani preparatore atletico, Vincenzo Mirra come collaboratore anche esterno. Abbiamo scelto Aquilani perché ha ottime doti di lavoro, professionalità e capacità: avendo la possibilità di ritrovarlo in viola ho chiesto di inserirlo nello staff".

Sui messaggi ricevuti: "Ne ho avuti tanti, anche di ex compagni. Mi hanno fatto piacere tutti: il messaggio del Sindaco Nardella mi ha particolarmente colpito per il modo in cui mi ha accolto in città".

Su dove bisogna lavorare: "Non tocco mai ciò che c'è stato in passato, al Sassuolo abbiamo fatto un percorso che ripartiva dal penultimo posto in classifica, il percorso era simile anche a Empoli. Sono abituato a dover ripartire: quando si subentra bisogna capire da dove ripartire e da che lavoro iniziare. Devo creare i presupposti affinché il lavoro sia ancora più utile. Non so quante settimane ci vorranno, farò da subito le mie valutazioni".

Su Pedro: "L'ho visto e aspetto di vederlo sul campo. Ha capacità e qualità, viene da un infortunio importante e problematico a un ginocchio. Il mio pensiero è per come potrà stare anche a livello di percorso di recupero. Faremo una valutazione fisica, poi capiremo quale sarà il suo futuro per il bene suo e della Fiorentina".

Sui tanti giovani: "Sono sempre una risorsa importante, portano entusiasmo, voglia e misurarsi nel confronto. Ci sono anche giocatori esperti che hanno il loro passato e le loro presenze. Vogliamo una squadra come corpo unico e chi scende in campo dovrà appartenere al gruppo indipendentemente dall'età. Non cambia se uno ha 18 o 35 anni, fa parte del rettangolo di gioco".

Su Castrovilli: "Un centrocampista di qualità, che deve accompagnare l'azione in una squadra equilibrata. Mi aspetto presenza in area di rigore e lavoreremo su questo aspetto perché i gol devono arrivare anche con inserimenti da dietro. I centrocampisti forti sono quelli che a fine campionato hanno 7-8-10 reti".

Su Ribery: "Un piacere averlo in squadra. L'ho sentito al telefono, è un professionista serio e sono convinto che sia in campo che nello spogliatoio sia una risorsa per la Fiorentina. Non può far altro che dare una mano anche ai più giovani per crescere".

Sui primi contatti con la Fiorentina: "Ci siamo avvicinati il giorno dopo la partita con la Roma. Nello stesso tempo mi erano arrivate proposte da altre squadre che non avevo accettato, anche da squadre straniere e da una Nazionale. Ho preferito aspettare a quando mi ha chiamato il DS Pradè ho valutato con piacere l'opportunità per la chance di costruire qualcosa di bello".

Su Zurkowski: "Un giocatore che conosco e che ho visto in diverse partite. Ha potenzialità importanti e dovrà lavorare bene nel pensiero di poter crescere ulteriormente".

Su Lirola: "L'ho avuto e ho condiviso un bel percorso di lavoro raccogliendo tante soddisfazioni. Sono convinto che abbia le potenzialità per esprimersi al meglio, è sensibile e alcune volte è troppo buono. Cercheremo di farlo diventare più tosto per fargli dimostrare che la società ha fatto un investimento giusto".

Sul messaggio ai tifosi: "L'emozione di tornare in questa città è come essere in una seconda casa con un grande abbraccio di tutto il pubblico. Mi hanno sempre riconosciuto e mostrato grande affetto. Ai tifosi ho poco da dire: mi hanno sempre dimostrato attaccamento ricambiato, sono e saranno sempre il dodicesimo uomo in campo. Ci daranno una grande mano, specialmente in questo momento in cui c'è più bisogno e qualche difficoltà ci sarà".

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