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Ambrosini: “Lascio la Fiorentina, grazie Firenze”

“Mi aspettavo un epilogo diverso. Il club non mi ha fatto sapere niente”

Redazione VN

Una conferenza stampa per svelare il proprio futuro. Il centrocampista della Fiorentina Massimo Ambrosini, accompagnato dall'agente Moreno Roggi, ha parlato da Villa Olmi. Queste le sue parole:

"Sono qui per dire che la mia avventura con la Fiorentina finisce. Ringrazio tutta Firenze. E' stato un anno meraviglioso. Mi sono tolto molte soddisfazioni, ho incontrato gente fantastica. Ho avuto compagni unici.

La Fiorentina ha fatto altre valutazioni rispetto alle mie. Mi dispiaceva andar via senza ringraziare. Da un punto di vista umano e professionale è stato un anno bello. Adesso mi prendo un periodo per riflettere sul mio futuro. Un altro anno in Italia sarebbe particolare. Ho chiuso col calcio italiano. Non mi sono stati comunicati i pensieri della società. Abbiamo deciso di prendere altre strade. Non penso di non essere stato rispettato. Sono rimasto stupito per la seconda parte di stagione, mi sarei aspettato un epilogo diverso. Ma ho una certa età e mi posso aspettare di tutto. Col mister non ci sono state divergenze.

La questione dei soldi l'avremmo affrontata in un secondo momento, ma non ce n'è stato bisogno. Mi sono sorpreso per alcune scelte tecniche, ho visto che non ricevevo più l'attenzione di prima nella seconda parte di stagione. Questa società mi ha fatto vivere una bellissima esperienza, più di quanto pensassi. Volevo solo ringraziare la città di Firenze e il club.

Se ho sentito società estere? Ancora no. Voglio prendermi una pausa. Compio 37 anni tra dieci giorni, ci devo pensare bene. Nella vita può succedere di tutto. Non è giusto dire 'vado a giocare a prescindere'. Sto bene fisicamente. Come ha detto Zanetti, smettere quando uno è al top, è una delle cose migliori.

Mi sarebbe piaciuto giocare qualche partita in più, come la finale di Coppa Italia, ma è normale per un giocatore.

La Fiorentina ha fatto un grande campionato, nonostante gli infortuni di Rossi e Gomez. Abbiamo messo dietro squadre con rose maggiori della nostra. I miei rapporti con Montella sono buoni.  E' un allenatore con le sue idee e il suo carattere. Mi auguro si tolga grandi soddisfazioni. La Fiorentina ha un gruppo fantastico, ero molto legato ai giocatori.

Tornare al Milan per un ruolo dirigenziale? Non lo so. Quando sono tornato a San Siro contro il Milan mi ha fatto piacere l'affetto dei tifosi rossoneri.

Il centrocampo della Fiorentina è di assoluta qualità. Negli ultimi mesi abbiamo cambiato modulo, per questo mi aspettavo di giocare di più. Cambiasso mio eventuale sostituto? La Fiorentina ha le idee precise. Questa società ha una programmazione chiara, nel calcio moderno è un aspetto raro. Chi mi assomiglia di più? Vecino, fisicamente, è pronto per fare un bel campionato, ma in una rosa come la Fiorentina i giovani emergono difficilmente. La Fiorentina ha esigenze di certo tipo, è difficile affidarsi ai giovani.

Rossi al Mondiale? Chiaramente non sarà al cento per cento. Può fare la differenza anche se non è al meglio. Gli faccio un grosso in bocca al lupo. Prandelli vorrà valutarlo dal vivo, il mondiale è una competizione molto particolare. Cuadrado? Non so se la società riuscirà a trattenerlo. Molto dipende dalle risorse economiche. Se vendi Cuadrado, hai i soldi per comprare altri giocatori di primo livello. La situazione al Milan? Bisognerebbe starci dentro per capirla. Non ho un'idea. Auguro loro di trovare la giusta serenità per tornare a lavorare per bene. Seedorf? Per un allenatore il tempo è fondamentale. Queste valutazioni, però, non spettano a me. Sono stato felice di aver giocato Milan-Fiorentina, anche se non ero al meglio.

L'Italia ha il centrocamo più forte del mondiale secondo me. Se troverà un'identità di gruppo, andrà lontana. Se ho sentito Della Valle? Sì, domenica dopo il Torino. Si è sempre comportato bene con me, mi ha fatto sentire a casa".

 

STEFANO NICCOLI