Elena Linari, difensore classe '94 della Fiorentina, ha ottenuto con la Nazionale il pass per l'Europeo in Olanda del prossimo anno, a seguito della vittoria per 3-1 sulla Repubblica Ceca. La giocatrice, al portale Donnenelpallone.com, ha rivelato le sue emozioni per la prossima rassegna europea e per il suo ritorno in viola:
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Linari: “Un’emozione l’Azzurro. Fiorentina? Può vincere qualcosa di importante”
La colonna portante della difesa Azzurra e della Fiorentina ha fatto il punto sulla qualificazione ottenuta per gli Europei in Olanda e sul suo ritorno a Firenze
Ripartiamo dal match con la Repubblica Ceca: com’è stata la partita e che sensazioni ti dà la maglia azzurra?
“La maglia è un’emozione, si percepisce un brivido addosso perché si rappresenta una Nazione e un movimento come il calcio femminile. La partita non è stata semplice e dovevamo vincere, si sono viste determinazione e voglia di fare il risultato. Loro erano forse un po’ più in condizione rispetto a noi anche perché per tante il campionato è già cominciato. Nel primo tempo è stata una partita un po’ compatta nel primo tempo, poi hanno abbassato il baricentro e questo ci ha permesso di fare più gioco e segnare il 3-1. Nel complesso una buona partita, anche se dobbiamo crescere“.
In Europa adesso arriveranno avversari di caratura superiore…
“Adesso non bisogna sbagliare, l’errore non è più contemplato, a meno che non ci sia una squadra molto più forte. Almeno con le squadre con cui si può fare una buona partita non ci si può permettere di sbagliare: in campo internazionale noi gli errori li paghiamo subito e bisogna segnare ogni volta che si può“.
C’è un ricordo particolare che ti lega alla maglia azzurra?
“Ricordo con gioia quando ho partecipato al Mondiale nel 2012, in cui ho segnato l’unico mio gol con la maglia azzurra contro il Brasile su punizione. Penso che me lo ricorderò per sempre e tuttora riguardo il video: quel gol è stato inserito nella Top Ten della manifestazione e ancora non realizzo che ho segnato l’unica rete della mia Nazionale in quel Mondiale. Ma il torneo stesso è una grandissima esperienza, poter affrontare i mostri sacri del calcio“.
Sei tornata a casa, a Firenze. Cosa ti ha spinto a tornare?
“A Brescia sono stata benissimo per tre anni e mi sento a casa. Sono tornata per il progetto, perché si tratta di una società professionistica, che entra nel campo femminile e ha voglia di fare bene e lo ha dimostrato sul mercato. Ora sta a noi dimostrarlo sul campo“.
Come ti stai trovando con le nuove compagne? Che obiettivi ha la Fiorentina?
“Con le compagne mi trovo bene, le conosco tutte: le nuove sono o sono state nel giro della Nazionale, con le vecchie ho giocato insieme. Sembra quasi di non aver mai lasciato questo gruppo. Ovvio, le persone sono cresciute, quindi ci sarà un po’ da conoscersi di nuovo, ma il gruppo è sereno. Per quanto riguarda gli obiettivi, ovviamente bisogna ripartire dallo scorso anno: per la campagna acquisti che ha fatto vuole fare bene. La Champions sarebbe uno step importante e permette di entrare in un palcoscenico importante. La Fiorentina può vincere qualcosa di importante“.
Ti dispiace un po’ di non trovare a Firenze Patrizia Panico?
“Ho giocato con lei un po’ in Nazionale. Sicuramente a livello di esperienza può dare tanto. Ha fatto la sua scelta, io credo che però sia stata rimpiazzata molto bene. Ilaria Mauro secondo me è una delle centravanti del futuro e sono contenta di poter giocare con lei perché abbiamo feeling in campo. Patrizia l’ho vista in campo ed effettivamente a livello di esperienza nel gruppo può fare tanto“.
C’è qualcuno cui ti ispiri nella tua carriera?
“Come persona dico Roberta D’Adda: per me è molto forte e anche come persona è un punto di riferimento. Per il calcio maschile ho sempre cercato di prendere spunto da Thiago Silva, come difensore e come giocatore. All’estero, se dovessi scegliere, direi Wendie Renard, che nonostante sia alta e velocissima, riesce con tranquillità a trovare sempre una soluzione a tutti i momenti della partita“.
Un parere su Antonio Cincotta?
“È un allenatore molto competente, che vuole far crescere la squadra e che lavora sui dettagli, perché quelli fanno la differenza. Lo valuto molto bene, è una persona molto umana e ha un bel rapporto con le giocatrici. Inoltre si unisce molto bene con Fattori: sono due persone diverse che hanno la stessa finalità e amalgamano molto bene i due caratteri”.
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