I primi passi di Ryder Matos con la Fiorentina a livello “adulto” hanno stupito un po’ tutti, ma quelli più basiti saranno, probabilmente, i tifosi che seguivano la Primavera gigliata negli anni in cui vi militava il brasiliano. Il classe ’93 in quelle stagioni giocava principalmente come ala sinistra e già lasciava intravedere una tecnica sopraffina ed un buon feeling con la rete che nella stagione 2011-12, l’ultima nelle giovanili gigliate, lo portarono a timbrare il cartellino per sette volte in quaranta incontri fra Viareggio Cup, Campionato, Coppa Italia e Supercoppa Italiana Primavera. Quello che non si poteva certo immaginare è la crescita fatta dal giocatore, durante il prestito nella squadra brasiliana dell’Esporte Clube Bahia, dove ha potuto senz’altro beneficiare di un allenatore del calibro di Paulo Roberto Falcao.
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L’evoluzione di Matos
Il racconto del grande cambiamento di Ryder Matos (COMMENTA)
Nella città di Salvador ha acquisito alcuni caratteri decisivi per fare il salto di qualità nel calcio che conta come: la costanza sia nella singola partita, sia nel corso di un filotto di apparizione e nella grinta, troppo spesso aveva avuto un atteggiamento arrendevole con le giovanili viola. Dunque un giocatore che si è evoluto e che in queste partite in Fiorentina ha dimostrato di poter ricoprire il ruolo di prima punta, non proprio congeniale al suo fisico, e che quindi si candida come importante jolly per l’attacco gigliato sotto la direzione di Vincenzo Montella, capace di vederci lungo quest’estate decidendo di tenerlo con sé invece di spedirlo a fare esperienza in prestito.
MATTEO ANGIOLINI
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