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Lettera aperta di un lettore: “Cari Della Valle vi scrivo”

Riceviamo questa lettera aperta ai fratelli Della Valle del nostro lettore Guido che rispecchia in pieno il pensiero dei tanti tifosi che ci hanno scritto in questi giorni.

Redazione VN

Cari Presidenti Diego e Andrea Della Valle,

(vi considero entrambi tali al di là delle cariche societarie ricoperte) probabilmente fino ad oggi non ci siamo capiti fino in fondo.

Credo però che il tragico evento che ci ha colpiti possa costituire il momento in cui due rette parallele finalmente si incontrano

Per noi la critica, la battuta feroce e tagliente sono  la norma e ci siamo talmente abituati che di solito dopo due minuti ce ne scordiamo e nessuno se la prende. Nessuno però, è bene sottolinearlo a prescindere da ogni altra considerazione, si sarebbe dovuto né si deve permettere di offendervi perché il calcio non può essere una zona franca dove è permesso ciò che altrove è non solo vietato ma addirittura inconcepibile.

Si è vero, siamo polemici all’inverosimile, irascibili e criticoni; lo siamo nella vita di tutti i giorni ed è inevitabile che anche nel tifo e nella passione calcistica il nostro DNA venga fuori. In questi giorni Firenze ha però ancora una volta  mostrato la passione e l’amore di cui è capace. E, badate bene, è una passione ed un legame con la Fiorentina che prescinde dall’aspetto tecnico e dalla forza della squadra. Abbiamo riempito lo stadio e difeso il nostro fortino con orgoglio in annate in cui abbiamo avuto squadre veramente modeste, abbiamo fatto sentire eroi giocatori magari tecnicamente non eccelsi ma con un cuore da guerriero grande così. Per informazioni chiedere a Beppe Iachini, esaltato dalla curva quando in squadra avevamo Baggio e Dunga, non proprio due comparse.

Si è vero, voi mal digerite certe critiche e avete sempre avuto una certa riservatezza che per noi fiorentini è inconcepibile e che, probabilmente, vi ha impedito di immergervi a pieno nella nostra realtà (di sicuro non immediata per chi non è nato né vissuto qui), di stabilire una vera linea di comunicazione e di capirci fino in fondo.

Tra noi e voi, ma mi piacerebbe che si potesse arrivare a un noi senza distinzioni, ci sono sicuramente profonde differenze, nulla di strano capita anche in famiglia, ma abbiamo anche degli evidenti tratti in comune. Non sopportiamo né le ingiustizie, né l’arroganza del sistema (e nella nostra storia, anche durante la vostra presidenza, abbiamo purtroppo dovute subire entrambe), abbiamo il gusto del bello anche nel calcio, ci esalta chi dà l’anima ed esce dal campo con la maglia fradicia di sudore anche se non si vince, vorremmo andare oltre i nostri limiti e superare gli ostacoli perché, diciamocelo chiaramente, sia a noi che a voi piacerebbe vincere qualcosa e farlo a dispetto di un sistema che vorrebbe piazzare in prima fila sempre le stesse ci darebbe molto più gusto.

Ma soprattutto, questa è la chiave di volta, abbiamo entrambi un cuore enorme, questi giorni lo hanno dimostrato in maniera inequivocabile…E allora perché non ripartiamo insieme a tutta forza? Non parlo dell’aspetto tecnico (non sono un allenatore né un direttore sportivo), né di questioni societarie o amministrative (non sono un manager né un commercialista), parlo di unione, senso di appartenenza, partecipazione, spirito di battaglia e di sfida contro tutto e tutti come è sempre piaciuto sia a noi che a voi (ricordiamo tutti le uscite di DDV sia in ambito calcistico che imprenditoriale contro Moratti, Berlusconi, Agnelli, Marchionne e compagnia cantante).

Ricominciamo dunque, proviamo ad essere noi un po’ più marchigiani e voi un po’ più fiorentini, facciamolo per Davide e per tutti noi, un noi che comprenda voi

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