Lettera aperta a Stevan Jovetic

Caro Jovetic, ormai siamo alle porte coi sassi* (modo di dire fiorentino che, in linguaggio calcistico, si può tradurre in "zona Cesarini"). Il suo futuro prossimo è stato l'argomento di discussione più gettonato in ogni bar sport dove si parla di Fiorentina. Si è iniziato durante il passato calcio mercato estivo e non si è mai spesso. Le sono state avvicinate più squadre che fidanzati a Madonna. Lei non ha mai dato risposte definitive. Si è sempre mantenuto sul vago: né ammissioni, né dinieghi. Rimandando alla fine del campionato ogni decisione. Eccoci alla fine del campionato. Ormai il conto alla rovescia si fa in ore. A sua disposizione ci sono già alcune certezze: la Fiorentina avrà un palcoscenico europeo (vedremo tra poco quale); il presidente Andrea Della Valle ha confermato di voler rinforzare ulteriormente la squadra; è già stato ingaggiato un attaccante con cui quanto meno condividere la responsabilità di dover fare gol. A questo punto non credo le occorra molto altro per decidere il suo futuro. Soprattutto le chiedo di comunicare chiaramente e con franchezza le sue intenzioni. Il suo compagno di squadra Luca Toni lo fece a suo tempo quando chiese di essere ceduto all'Inter. Non c'erano le condizioni per accontentarlo così restò ancora un anno in viola, facendo il suo dovere. Forse lei ha già fatto questo passaggio l'anno scorso, qualche voce è circolata, ma non c'è stata alcuna conferma. Comunque il tempo delle affermazioni diplomatiche e delle ipocrisie, magari a fin di bene (il suo), è terminato. Ci dica cosa ha in mente. Quali sono i suoi desideri, le sue ambizioni. E ce lo deve dire lei, non il suo procuratore. Almeno questo lo deve ai tifosi viola, che l'hanno sempre sostenuta anche in un numero considerevole di partite giocate sotto il livello della decenza. Domenica, un attimo dopo il fischio finale della partita, guardi negli occhi Firenze attraverso una telecamera e sveli cosa ha nel cuore.  (Francesco Matteini)

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