Se sono tifoso viola, lo devo a mio papà. Sì, ho scritto papà e non “babbo” perché non siamo cittadini toscani. Siamo infatti entrambi nati e cresciuti a Reggio Emilia, ma con una forte passione per la Fiorentina. E’ stato lui a trasmettermela quando sono nato ed è con lui che guardo regolarmente tutte le partite in televisione, e quando possibile allo stadio.
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Le vostre prime volte: debutto bagnato, debutto fortunato
La testimonianza di Nicolò, 24 anni da Reggio Emilia
La mia prima volta al “Franchi” non è in realtà il debutto assoluto dal vivo: l’anno precedente mio nonno residente a Milano mi aveva infatti voluto portare a S.Siro per assistere ad un Milan-Fiorentina da dimenticare (6-0…). Da allora molte cose erano cambiate: la salvezza all’ultima giornata contro il Brescia, quindi la ripartenza col promettente duo Prandelli- Corvino ed una soddisfacente campagna acquisti; e a mano a mano che crescevo, l’interesse verso la squadra aumentava sempre più.
Così, per il mio decimo compleanno, il regalo tanto inaspettato quanto desiderato: biglietto di tribuna inferiore per il derby toscano con il Livorno. Era la Fiorentina del quarto posto poi sottratto per via di Calciopoli, guidata in campo da super Frey e da bomber Luca Toni. C’era entusiasmo, alimentato dai risultati.
Partimmo al mattino con tutta la famiglia, io con la maglia numero 9 di Riganò e l’immancabile sciarpa, lui in macchina a guidare con orgoglio. Arrivammo molto presto e riuscimmo così a visitare Firenze, che scoprì in tutta la bellezza e meraviglia. Ero piccolo, ma quella specie di sindrome di Stendhal verso il Cupolone del Brunelleschi mi colpisce ancora oggi…Dopo aver mangiato un panino al volo ci recammo coi mezzi pubblici verso Viale Manfredo Fanti, in tempo per assistere in anticipo al riscaldamento, accolto con applausi ed incitamenti dal popolo fiorentino.
Poi, in prossimità del calcio d’inizio, un violento acquazzone si scatenò in tutta la sua potenza, colpendo giocatori e pubblico per tutta la durata dell’incontro. Toni sbloccò di testa le sorti della sfida, quindi arrivò il raddoppio col destro da fuori area di Jorgensen poco prima dell’intervallo. Il gol di un giovanissimo “Pazzo” Pazzini sembrò chiudere il match ad inizio ripresa, prima che le due realizzazioni ospiti nel finale fecero venire i brividi a tutti i sostenitori. Brividi che in realtà avevamo già lungo il corpo, considerato il vento e la pioggia che non esaurivano la propria potenza. Al triplice fischio ci abbracciammo ed esultammo, poi scappammo subito per evitare di farmi ammalare. Il coro “Sotto l’acqua, forza viola alè” cantato dalla Fiesole accompagnava la nostra camminata verso il parcheggio, prima della partenza direzione Emilia. In macchina ci togliemmo tutti i vestiti provando a scaldarci come si poteva, tra una foto da riguardare ed una chiacchierata sulle prodezze balistiche dei nostri beniamini. Ero piccolo, ma molto contento.
Da lì ad oggi sono state diverse le volte in cui assieme abbiamo ripetuto lo stesso tragitto, incuranti della distanza chilometrica ma semplicemente desiderosi di vivere a 360° la passione per la nostra squadra del cuore, che amiamo nonostante ci faccia soffrire.
E, del resto, avrei dovuto capirlo dal nubifragio di quella domenica che seguire le avventure dei gigliati non sarebbe stata certo una passeggiata, ma un autentico atto di fede….
NICOLO’ VALLI 24 anni
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