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Le vostre prime volte: Gaia e la sciarpa viola lavorata a maglia dalla nonna

La nostra rubrica continua: il racconto di Gaia

Redazione VN

Riceviamo e pubblichiamo la prima volta di Gaia Simonetti, nostra amica e lettrice che lavora nell'ufficio stampa della Lega Pro. E voi? Avete voglia di tuffarvi nei ricordi insieme ai tifosi? Inviateci il vostro primo ricordo viola alla mail [email protected]!

"Corri, corri. Aprono i cancelli dello stadio". Nonna Lina mi spronava a fare veloce. La sua camminata spedita per il viale dei Mille era come un treno per me, allora bambina di poco meno di 6 anni.

Era il gennaio del 1980. Faceva freddo. Al collo, portavo la sciarpa di lana viola, lavorata a maglia dalla nonna.

Erano i tempi in cui allo stadio aprivano i cancelli negli ultimi 15 minuti della partita.

Nonna amava il calcio e la sua Fiore ed era contenta di regalarmi un sorriso, portandomi a vedere la nostra squadra del cuore. La ascoltavo sempre alla radio a "Tutto il calcio minuto per minuto" con nonno, che commentava ogni azione dei viola.

Entrammo in un altro mondo. Varcammo il cancello, gli occhi sugli spalti: erano colorati tutti di viola. Cori, bandiere al vento e il pallone che correva sul prato.

In tasca, il mio pupazzetto, che stringevo nella mano. Era il compagno di giochi.

"Forza viola". Pronunciò nonna. La guardai. Aveva occhi che ridevano.

"Peccato... potevamo segnare" continuava la mia "vecchia " saggia.

La partita con la Lazio terminò 0-0. Non avevamo vinto, ma tornammo a casa, canticchiando.

"Gaia ti piace lo stadio?" Mi chiese.

"Nonna, sì molto e grazie. È stato un bel giorno, che non dimentico".

Ricordo, a distanza di anni, come se fosse ieri la mia prima partita allo stadio e la passione per il pallone continua ogni giorno anche con il mio lavoro.

Gaia Simonetti

https://www.violanews.com/news-viola/toldo-sono-confinato-in-casa-con-mia-moglie-aiutiamoci-cosi/

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