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Le tre necessità dell’attuale Fiorentina
Analizziamo l'attuale momento della squadra viola alla luce delle due sconfitte nelle prime due partite stagionali
"Partiamo dall'aspetto tattico. Stefano Pioli ha dichiarato di non vedere difficoltà nel modulo, ma queste al momento sono evidenti. Ci sono lacune da colmare, per le quali però il lavoro potrebbe non bastare: per ovviare a certe situazioni servono anche caratteristiche propedeutiche su cui lavorare, fattore non sempre presente negli elementi viola. Il 4-2-3-1 non sta rendendo: il centrocampo è "molle", viene sopraffatto con facilità; la trequarti è confusionaria, per non parlare dei numerosi lanci lunghi utilizzati per cercare in profondità Simeone. Le varie metamorfosi di posizione dei tre che agiscono dietro alla punta nella gara contro la Sampdoria è la cartina di tornasole dell'assenza di equilibrio e certezze. Pioli sta lavorando, quindi cambiando, come è giusto che sia. Ma al momento, seppur con i migliori propositi, un centrocampo "a due" e una trequarti disposta in questo modo, con Benassi senza un ruolo fisso e comunque snaturato, affossano qualsiasi idea di gioco. Passare al 4-3-3, adesso, potrebbe non essere un male anche se, a quanto sembra, è destinato a rimanere un'utopia. La sosta, nonostante le assenze di alcuni nazionali, deve portare obbligatoriamente un sterzata nell'alchimia di gioco e nel rodaggio di alcuni sistemi.
Un innesto dal mercato
"Anche su questo tema Stefano Pioli è intervenuto in conferenza stampa dopo la gara contro la Sampdoria: "Tutte le rose sono migliorabili, coglieremo le occasioni". La disponibilità economica non manca, forse non c'è la volontà di spendere "per forza" in questi ultimi giorni. La difesa, numericamente, è completa: qualitativamente però deficita in modo importante. Tomovic e Maxi Olivera sono apparsi ancora una volta inadatti, Biraghi e Gaspar hanno mostrato qualità in fase di spinta ma evidenziato forti mancanze dal punto di vista difensivo. Intervenire con un altro terzino aumenterebbe un parco giocatori già denso in questa posizione con un numero di alternative degno di una stagione con tre competizioni da disputare. Vedremo se ci sarà la volontà: Pezzella ha completato il gruppo dei centrali, nella linea mediana manca qualcosa - soprattutto tecnicamente - e un altro po' di fantasia e concretezza in attacco potrebbe non guastare. Parola al mercato, la palla passa in mano al comparto sportivo. E oggi potrebbero esserci indicazioni più precise.
La continuità nella fiducia
"È difficile dirlo, ma bisogna rimanere uniti senza farsi prendere dallo sconforto. Per il lavoro di Pioli, la pausa per le nazionali è una manna dal cielo; per il morale e l'umore della città, un qualcosa che rischia di essere controproducente e fomentare il malumore. Sono state giocate solamente due partite, non si possono fare drammi. Certo è che le due sconfitte in altrettante partite pesano e, come detto, rischiano di diventare un macigno. La fiducia mostrata fino ad ora dai tifosi nei confronti della squadra - e non nella società, anche ieri sera timidamente nel mirino di alcuni cori - ed esternata fin dal ritiro di Moena non deve scomparire, anzi. Per il bene di tutti.
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