Finalmente si ricomincia. Sul serio. Con i tre punti in palio. La battaglia per l'ingresso alla prossima Champions League – obiettivo della Fiorentina come ha detto ieri Adv – si preannuncia molto agguerrita. Violanews.com propone un'analisi delle formazioni che si lotteranno l'ingresso alla massima competizione continentale.
news viola
Le rivali Champions della Fiorentina
Analisi delle squadre che, con i viola, si lotteranno l’ingresso nella competizione continentale
JUVENTUS – La squadra bianconera è ancora la più completa della Serie A e punta al quarto scudetto consecutivo. L’addio di Conte, però, è stato un fulmine al ciel sereno, bisognerà vedere se e quanto inciderà il suo addio. La Juve ha puntellato tutti i reparti con intelligenza. In difesa è arrivata una certezza come Evra. A centrocampo Pereyra è una riserva di lusso e Romulo un buon jolly. Tanta curiosità, invece, su Coman. In avanti, con Morata – anche se infortunato in questo momento – il salto di qualità è assicurato. Il dubbio riguarda soprattutto Allegri: l'ex Milan è “abituato” a partenze soft, per questo corre il rischio di finire nel mirino della contestazione dei tifosi. Inoltre potrebbe esserci un fisiologico calo di motivazioni nel gruppo dopo tre campionati vinti di fila.
ROMA – E’ la formazione, sulla carta, che più si è avvicinata alla Juventus, grazie a un'ottima campagna acquisti, della quale Iturbe rappresenta la ciliegina sulla torta. Il centrocampo è, probabilmente, il reparto più completo con i vari De Rossi, Totti, Pjanic e Nainggolan. Senza dimenticare Strootman, infortunato e sostituito da Keita. In più c’è la freccia Gervinho. Il possibile punto debole potrebbe essere l'out di sinistra in difesa, specie Emanuelson, adattato in quel ruolo al Milan. Rinunciare ad uno come Benatia non sarà semplice, anche se Manolas sembra la migliore alternativa possibile. Poi Totti: sarà ancora decisivo a 38 anni? Infine, bisognerà vedere quanto il pensiero della Champions assillerà i giallorossi.
NAPOLI – Sui partenopei ci sono molti dubbi, specialmente da parte dei tifosi, insoddisfatti di un mercato che ha portato Michu, Koulibaly, De Guzman, David Lopez e Rafael. Colpi non da De Laurentiis. Inoltre, l'eliminazione dalla Champions League potrebbe avere ripercussioni importanti sui giocatori. L’attacco, con Higuain, Callejon, Mertens, Hamsik e Insigne, è il punto di forza del Napoli. La difesa, però, non è stata rinforzata a dovere, il portiere Rafael è un’incognita e tatticamente Benitez si fossilizza troppo sul 4-2-3-1.
INTER – Con l'addio degli argentini del Triplete, è iniziata una nuova era in casa nerazzurra. Il mercato è stato fatto praticamente a costo zero. Ottimo l’acquisto di Vidic. Il serbo è ancora uno dei migliori centrali in circolazione, infortuni permettendo. A centrocampo c’è molta curiosità per Medel e M’Vila mentre Kovacic potrebbe “esplodere” definitivamente se Mazzarri decidesse di non imbrigliarlo nel suo gioco difensivista. Dodo, a sinistra, sembra essersi integrato abbastanza bene. L’interrogativo è in attacco: con Palacio e Icardi (quest'ultimo, per ora, più famoso per i fatti fuori dal campo che dentro), la sola altra bocca di fuoco disponibile è Osvaldo. Troppo poco per tre competizioni.
LAZIO – Squadra interessante quella biancoceleste. Se il fisico lo sosterrà, Klose potrà dare ancora il suo contributo in termini di gol, in ogni caso è stata ingaggiata un’alternativa, Djordjevic. Keita ha già fatto vedere di cosa è capace. Candreva è uno che sa dare qualità, quantità e corsa. In più è arrivato Parolo, non un fenomeno, ma un giocatore che può tornare utile a Pioli. Centrocampo abbastanza tecnico che si completa con Biglia, Ledesma e Lulic, con il bosniaco che può fare anche il terzino di spinta. L'arrivo di Dusan Basta è passato in secondo piano, ma l'ex Udinese è bravo sia in fase difensiva che in quella offensiva. Con De Vrij, la Lazio si è assicurata uno dei migliori talenti, e Gentiletti è stato uno dei protagonisti la scorsa stagione col San Lorenzo. Possibili difficoltà: bisognerà vedere come sarà l'impatto di Pioli in una grande piazza. E non una qualsiasi. Quella biancoleste è una delle più delicate visto il rapporto tra proprietà e pubblico. Il tecnico dovrà preoccuparsi sia di dirigere una squadra che punta alle zone alte della classifica, sia di fare in modo che la situazione rovente a Roma non incida sui suoi uomini.
MILAN – I tifosi rossoneri si aspettavano che il presidente Berlusconi mettesse mano al portafoglio per rinforzare una squadra piena di difetti. Così non è stato. Non è più il Milan delle spese folli. Alex, Menez, Agazzi, Albertazzi, Armero, Diego Lopez: non possono essere loro a scaldare i fans. E' stato venduto Balotelli: una testa calda, ma l'unico che sapeva accendere la lampadina. Chissà se il suo addio agevolerà El Shaarawy che cerca il riscatto dopo un anno “sabbatico”. Fernando Torres sostituirà Supermario. Lo spagnolo è stato un autentico cecchino al Liverpool, ma al Chelsea sembra aver perso la bussola. A centrocampo tanta quantità, ma poca qualità, soprattutto con Montolivo out fino a ottobre-novembre. Servirebbe uno capace di dettare i tempi di gioco (Van Ginkel?). Inzaghi sta provando Essien davanti alla difesa, ma il ghanese non è certo quel calciatore in grado di dare fosforo alla manovra. Altro punto di domanda riguarda proprio Inzaghi: un conto è allenare gli Allievi e la Primavera, un altro la prima squadra.
TORINO – Molto, se non tutto, dipenderà dalla permanenza o meno di Cerci. Con lui, i granata possono confermarsi come outsider, altrimenti ripetersi sarà difficile. In attacco è partito Immobile, ma Quagliarella ha i mezzi per non farlo rimpiangere. La poca qualità a centrocampo, invece, potrebbe essere uno dei punti deboli della formazione di Ventura.
STEFANO NICCOLI
© RIPRODUZIONE RISERVATA