Al caldo estivo di un'anonima domenica di luglio si aggiungono le roventi scintille partite come un missile terra aria da Firenze verso Milano, sponda Inter, dal consigliere viola Paolo Panerai (Clicca qui). Le accuse sono rivolte ai metodi di gestire la società nerazzurra, tutt'altro che leciti a detta del consigliere viola, aggravati dalle azioni di disturbo per Mohamed Salah. E' quantomeno lecito ipotizzare che senza questa invasione ognuno avrebbe continuato a coltivare il proprio orto ma quando si vìola la proprietà privata i Toni si alzano - anche Luca per inciso nel 2006 fu oggetto di lite tra i due club - e gli scontri si fanno quasi inevitabili. In serata l'Inter ha risposto per le rime alla Fiorentina e ha deciso di seguire, anch'essa, le vie legali per tutelarsi (Clicca qui).
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Le questioni di principio ai tempi dei comunicati e dei tweet
La vicenda Salah non si sgonfia, anzi. La società continua ad aprire pratiche legali e il calciomercato stenta ad ingranare…
Lo scontro è appena iniziato, l'oggetto del contendere è ovviamente Salah. Da parte sua la Fiorentina può ottenere poco se si guarda la vicenda con gli occhi di chi segue il campo. Ad esempio quelli della squadra e di Paulo Sousa che in pochi giorni hanno perso un calciatore che, palla al piede, è in grado di fare la differenza. Indietro non si torna e l'egiziano la maglia viola non la indosserà più. Questo è certo benché Panerai abbia sottolineato nei suoi tweet che la società sa far rispettare i contratti. L'estate dunque si avvia ad essere ricca di scartoffie e garbugli da azzeccare. La Fiorentina in poche settimane ha aperto pratiche legali contro Montella e Salah, entrambi usciti dalla scena viola in seguito ad algidi comunicati del club.
In questa cornice di incertezza e di rimandi sta per iniziare la stagione con il ritiro di Moena. Il mercato segna ancora zero alla voce nuovi arrivi ma su questo fu chiaro Pradè nel corso della presentazione di Sousa (Clicca qui). Urge voltare pagina e guardare al futuro, possibilmente con effetto immediato. Firenze non soffre il mal d'amore, ha il raro dono di dimenticare piuttosto facilmente chi le rapisce il cuore e poi l'abbandona. Sia di esempio e modello ai vertici societari che invece vogliono portare fino in fondo le questioni di principio. Procedimenti sì legittimi ma che portano con loro i tempi della burocrazia e soprattutto non giovano alla crescita tecnica della Fiorentina. Giù le armi e l'orgoglio, avanti con le idee. La storia non si è fermata nell'agosto 2002, certo non lo farà adesso.
STEFANO ROSSI
Twitter @StefanoRossi_
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