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La sofferenza dalla doppia faccia: Della Valle, spontaneo per la ‘sua’ Viola, con quelle partite viste in salotto…

La sofferenza dalla doppia faccia: Della Valle, spontaneo per la ‘sua’ Viola, con quelle partite viste in salotto…

Andrea Della Valle è turbato: ma, al di là di tutto, la Fiorentina gli manca eccome

Giacomo Brunetti

Le emozioni davanti a un tavolo. Andrea Della Valle conosce il dispendioso viaggio che da Firenze è necessario per raggiungere le sue terre, quelle in cui adesso ha costruito - insieme al fratello Diego - la nuova fabbrica della Tod's. ADV soffre senza Fiorentina, la vive quotidianamente anche da lontano. E strepita, soprattutto quando si parla di viverla da vicino. La ferita è ancora lì, anche se in qualche frase il cuore sembra prendere il sopravvento. Una sofferenza dalla doppia faccia: quella per l'astio riservatogli da una parte di Firenze, quella per non poter - e voler - essere presente. "Durante le partite sto male, come un tempo: allo stadio, il secondo tempo lo guardavo dagli spogliatoi". Adesso è uguale. In casa, magari con qualche esercizio fisico, ad osservar la maglia viola. "Non mi vergogno a dirlo - ci ha detto - la domenica per me non è facile. Certo, mi sento quotidianamente con la squadra, ma è come se mi mancasse qualcosa".

Si può stare a discutere, tra la completa verità e le dichiarazioni mutilate. Ma la spontaneità non è mancata, sarebbe stato illogico non essere sincero, nella sua opportunità. Poi il passaggio sulla vita privata, al miele e offuscato dalle mille tematiche toccate nella sua mezz'ora, dove è stato un fiume in piena, ma che salta all'occhio nel momento dell'esposizione: "Ho sacrificato tutta la mia vita privata per stare con la squadra, ma l'ho fatto volentieri", citando l'esempio della sua assenza quando il figlio ha imparato ad andare in bicicletta. "Firenze deve stare tranquilla", lui lo è un po' meno ed è combattuto quando si parla di una possibile cessione: dovesse seguire il cuore, la terrebbe altri dieci anni, poi subentra la razionalità con i suoi infiniti processi mentali a frenare l'impulsività e la passione.

"Sto iniziando a superare il trauma", aprendo ad un futuro ritorno? Prematuro parlarne, ma Andrea vorrebbe. Sta male, per certi trattamenti, a causa di un carattere che non gli ha ancora permesso di mettere da parte alcune diatribe. Sempre che sia solo questo. Nel suo giorno, a casa sua, in mezz'ora ha raccontato le sue verità. Combattuto, affranto per certe dinamiche emotive ed economiche, legate al calcio. "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore": no. E neanche dalla sofferenza, perché sebbene la sua presenza non sia fisica, è quanto meno mentale e telefonica. Ma non basta. Il suo vivere nel limbo viola non può continuare, perseverando nell'assenza da Firenze. Segua il cuore e poi tragga le sue conclusioni. Un po' come ha fatto ieri, ma con la frase che assume un altro significato. Come il suo patimento.

http://www.violanews.com/stampa/ferrara-scrive-dallesilio-parla-andrea-la-cessione-di-borja-valero-racconta-molto/

http://www.violanews.com/calciomercato/adv-volevano-andarsene-tutti-tranne-borja-spero-di-trattenere-chiesa/

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