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“Là” questione

Foto di MilanNews.com

Ripercorriamo le tappe della querelle che ha caratterizzato il pomeriggio calcistico italiano

Giacomo Brunetti

"Tutta colpa di un "là" di troppo. Pesante, seppur "colloquiale", in certe circostanze. Specialmente al termine di un affare che non ha certamente seguito i criteri di professionalità e correttezza, almeno da parte del calciatore. Massimo Mirabelli e il Milan si sono scontrati con la Fiorentina: problema lessicale, di modi di esprimersi. La vicenda legata al trasferimento di Nikola Kalinic si era appena conclusa, lasciandosi alle spalle numerose scorie e comportamenti non proprio consoni. Dopo due mesi di scintille, l'epilogo finale era arrivato. Ma no, la questione era destinata a protrarsi almeno per un altro pomeriggio. "Ora metta la palla dove sa, altrimenti lo facciamo tornare là", ha affermato il Direttore Sportivo rossonero durante la conferenza stampa di presentazione del croato come nuovo giocatore rossonero.

"Qualcuno si è subito scandalizzato, quanto meno leggermente indignato. E la risposta della Fiorentina, relativa a quel "là" così dispregiativo e , è arrivata, apprezzata da gran parte della piazza: "ACF Fiorentina esprime stupore e dissenso per il tono utilizzato dal Direttore Sportivo di AC Milan Massimiliano Mirabelli durante la presentazione del calciatore Nikola Kalinic", si legge nel comunicato - I termini utilizzati dal Dirigente rossonero – continua la nota – che parlando della possibilità di far tornare il calciatore croato alla Fiorentina, ha usato un denigratorio 'là', appaiono totalmente fuori luogo e decisamente evitabili". Una presa di posizione forte, decisa, chiara e diretta che ha scaturito nel giro di un'ora la replica di Mirabelli attraverso i canali ufficiali del Milan: "Provo da sempre grande stima e ammirazione per la Fiorentina, la sua proprietà, i suoi manager, i suoi tifosi. Se qualcuno ha percepito nelle mie parole una mancanza di rispetto, me ne scuso. Credo fosse evidente, per il tono, la mia espressione, lo stesso linguaggio del corpo, che quanto detto non voleva che essere una battuta colloquiale, certo non un contenuto dal tono denigratorio".

"L'ultimo passaggio di questo trasferimento, uno di quelli che ha condizionato l'estate viola. Kalinic al Milan, prestito con obbligo di riscatto. Nella giornata dei saluti, dell'indignazione e delle scuse, la vicenda dovrebbe essersi finalmente conclusa. Con buona pace delle parti in causa. Anche se, certamente, tutti avrebbero potuto lasciarsi decisamente meglio.

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