Montella chiede una punta, in modo sempre più esplicito. La società fa capire che non ne arriveranno. La "divergenza" in casa Fiorentina è ormai evidente, ma questo non vuol dire che ci siano screzi tra allenatore e direttore sportivo, anzi. Il rapporto tra Montella e Pradè rimane saldo, probabilmente ben più di quanto lo fosse quello tra Prandelli e Corvino anche quando non si mandavano messaggi a mezzo stampa. Tutto gira, ovviamente, intorno al nodo economico: anche in società sanno benissimo che servirebbe un bomber vero, uno capace di finalizzare tutto il gioco prodotto dalla squadra. Ma con l'investimento fatto per Giuseppe Rossi si è esaurito il "tesoretto" avanzato in estate e nell'ottica del fair play diventa complicato realizzare un altro esborso considerevole.
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La punta che divide la Fiorentina
Montella la invoca, la società rimanda tutto a giugno (COMM.)
Ma c'è anche una questione di programmi ed obiettivi su cui nasce la seconda divergenza. Il progetto tecnico nato in estate aveva un'ampiezza biennale e prevedeva di riportare la Fiorentina in alto nel giro di due stagioni. Meglio la gallina domani, insomma, che l'uovo oggi. Idea rimasta più o meno immutata per la società, che non a caso ha messo a segno un grandissimo colpo in ottica più che altro futura e che continua a lavorare molto in chiave prossima stagione, vedi Vecino e i colpi annunciati da ADV per giugno (LEGGI). Montella dal canto suo avrebbe invece voluto l'uovo, cioè che si sfruttasse al massimo la situazione che si era creata in questi mesi e che permetteva di ambire a qualcosa di impensabile ad inizio stagione, come la Champions. La mentalità dell'Aeroplanino è rimasta quella del bomber, che ha fame di gol e di vittorie e non si accontenta mai. Ironia della sorte, proprio quello che manca alla sua squadra. Vedremo se la linea della società rimarrà la stessa o se dietro alle frasi ufficiali si proverà ad andare incontro al tecnico con uno sforzo in più sul mercato.
SIMONE BARGELLINI
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