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La Prova dei “Nove”: promosso Re Nikola, ma quanti bocciati

Tutti i numeri "nove" dell'era Della valle da Riganò a Kalinic in due schede separate

Redazione

Da Riganò al primo Babacar

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Dal 2007/08 la maglia dell’indiscusso Re Leone Gabriel Omar Batistuta venne adottata dal suo connazionale Pablo Daniel Osvaldo, il quale segnò 5 gol in 13 partite di Serie A, mentre in Coppa Uefa timbrò il cartellino una sola volta nelle sue 8 presenze. In Coppa Italia invece continuò il digiuno per la maglia numero 9 nonostante le 4 presenze dell’argentino in quella stagione. Nella stagione successiva, 2008/09, Osvaldo non terminò il campionato con la Fiorentina, ma nella sessione di mercato invernale, esattamente il 20 Gennaio, superò gli appennini per andare a giocare col Bologna; fino a quel punto non segnò neppure un gol in 13 presenze fra Serie A (8) e Champions League (5).

Certamente non fu migliore la breve parentesi del ‘Nacho’ Castillo nella prima parte di stagione 2009/10 in cui calcò il campo solo 7 volte, una delle quali in Champions League, segnando una sola volta. Quel gol fu amaro per il calciatore perchè gonfiò la rete al Bari, la stessa squadra in cui si sarebbe trasferito pochi giorni dopo nella sessione invernale di calciomercato.

Per vedere segnare il numero 9 in Coppa Italia, i fratelli Della Valle dovettero aspettare la stagione 2010/11, quando il prodotto del vivaio gigliato Babacar segnò 2 gol in 3 presenze in questa competizione. Sfortunatamente non tenne la stessa ottima media anche in campionato dove rimase a secco nonostante le 18 presenze. Il 2011/12 per il giovane senegalese non fu da ricordare, infatti scese in campo solo una volta fino a Gennaio, mese in cui fu ceduto in prestito per maturare in Spagna, al Racing Santander.

Da El Hamdaoui a Kalinic

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Anche Mounir El Hamdaoui non onorò al meglio quella maglia, solo qualche lampo, ma niente più. Il Mago di Kralingen nella stagione 2012/13 segnò solo 3 gol in 19 partite di Serie A e nell’unica presenza nella coppa nazionale non lasciò il segno. Il rapporto gol/presenze fu sicuramente più positivo per Ante Rebic nella stagione 2013/14 che si accaparrò la numero 9 per tutta la stagione. In Coppa Italia esordì felicemente segnando una rete, ma successivamente non ebbe modo di ripetersi perché fu l’unica presenza nella coppa. In Serie A, nonostante lo scarso impiego (4 presenze), riuscì a segnare un gol.

Pensiamo però al numero 9 odierno, meraviglioso come non mai nell’era Della Valle, grazie all’attaccante croato ex Dnipro, Nikola Kalinic.  Arrivato in sordina all’ombra del cupolone senza grandi accoglienze, ma soprattutto senza quel grande nome che tutti aspettavano, si è conquistato una piazza bella quanto difficile come quella di Firenze e adesso sta facendo sognare il popolo viola come fanno i veri bomber: a suon di gol. Finora nella prima parte della stagione 2015/16 ha fatto brillare gli occhi a tutta Italia con 10 gol in 16 partite di Serie A e un gol su 3 presenze in Europa League, purtroppo non è iniziata bene la sua prima esperienza in Coppa Italia. Non ci vuole molto a capire che dopo molti anni Kalinic ha riportato alla luce una maglia rimasta un po’ in disparte in casa viola, ma oltre ai gol messi a segno ha portato la freschezza che mancava al reparto offensivo con tanta corsa, grinta e voglia di vincere, sperando che sia solo l'inizio.