news viola

La partita con la Juve non è come le altre

Sì, sono un provinciale. Oggi faccio outing (come dicono gli esterofili) e confesso: la partita con la Juventus non è come le altre. Oh, l’ho detta. E basta con gli …

Redazione VN

Sì, sono un provinciale. Oggi faccio outing (come dicono gli esterofili) e confesso: la partita con la Juventus non è come le altre. Oh, l'ho detta. E basta con gli snob che storcono il naso per chi attende la sfida con i bianconeri come se fosse la partita dell'anno. E' la partita dell'anno! Non è vero che valgono tutte (solo) tre punti. O meglio, è vero per chi intende il calcio e la classifica come un puro esercizio aritmetico: tre punti la vittoria, zero punti la sconfitta. Ma davvero fra i tifosi viola c'è qualcuno che pensa che sei mesi e un giorno fa ci sia stata semplicemente una sconfitta casalinga della Fiorentina? (non voglio neanche rammentare quella data, così come Asterix non vuole ricordare la città di Alesia, dove Cesare sconfisse Vercingetorige a capo dell'esercito dei Galli). E c'è chi vuole sostenere che il 13 dicembre 1998, quando Batigolsu assist perfetto di Lulù Oliveira insaccò la rete dell'ultima vittoria viola a Firenze, è una data come tutte le altre? Solo al ricordo di quella "mitraglia" mi vengono ancora i brividi.

No, mi dispiace, a questa sottovalutazione delle emozioni non ci sto. Fiorentina-Juventus è ormai nell'immaginario collettivo molto più che una partita di calcio. C'è la sfida allo strapotere economico della Fiat (guarda un po' rilanciato proprio in questi giorni dalle critiche di Diego Della Valle a Marchionne). C'è l'opposizione a chi storicamente ha usufruito di trattamenti arbitrali di favore. C'è la rivalsa nei confronti di chi ci ha negato, sfruttando circostanze, diciamo così, favorevoli, uno scudetto (1982) e una Coppa Uefa (1990). C'è l'idiosincrasia per chi ti ha strappato Baggio ieri e ha tentato di soffiarti Jovetic oggi (con l'aggiunta dell'ingerenza nella Berbatov story). C'è la profonda antipatia che si rinnova e si riattizza anno dopo anno. Pensate alla parodia dell'avvocato Agnelli, costituita dal nipote Andrea; pensate al sosia della talpa Ugo (quella che duettava con Fiorello negli spot di Sky), nei panni dell'ad Marotta. Pensate ad Antonio Conte... no, lui non ha controfigure: antipatico era ed antipatico è rimasto. "Sono antipatico perché vinco", ha dichiarato recentemente. Falso, è antipatico perché deve essersi allenato fin da piccolo ad esserlo.

Con questi presupposti, può Fiorentina-Juventus essere solo una partita di calcio che vale tre punti? Impossibile, nel bene e nel male. Qundi palpitiamo pure all'unisono in questo conto alla rovescia che ci separa dalla gara di martedì prossimo (la trasferta di Parma, in questo senso, è quasi una fastidiosa distrazione) senza vergogna. Oggi alè viola, martedì alè viola al quadrato (alla faccia degli snob).

Francesco Matteini Blog: http://violaamoreefantasia.myblog.it