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La notte dei viola

DOPO TRE ANNI, cinque mesi e spiccioli, che in tutto fanno 1258 giorni, la Fiorentina torna a giocare una partita vera fuori dall’Italia. Difficile non esserci. Esattamente questo dev’essere stato …

Redazione VN

DOPO TRE ANNI, cinque mesi e spiccioli, che in tutto fanno 1258 giorni, la Fiorentina torna a giocare una partita vera fuori dall’Italia. Difficile non esserci. Esattamente questo dev’essere stato il ragionamento di Andrea Della Valle, atteso oggi pomeriggio a Zurigo e definito in possibile avvicinamento alle stanze del Potere (p maiuscola) abitate da Joseph Blatter nella sede della Fifa, l’origine di tutti i palloni. Sarebbe una visita di cortesia, fa sapere informalmente la Fiorentina.

COMUNQUE un bell’allenamento diplomatico per chi spera _ come ADV _ di cambiare l’equilibrio di forze all’interno della Lega italiana. A proposito di presenze eccellenti, è possibile anche l’apparizione allo stadio di un tipo abbastanza veloce con un cognome corto: Bolt. Il lanciatore di fulmini sarà qui per il meeting di Zurigo (29 agosto) e gli organizzatori hanno avvisato il Grasshopper di tenere un posto libero in tribuna per stasera.

UNDICIMILA biglietti sono stati venduti per il match contro i viola, che Montella ha mescolato ieri sera nell’ultimo allenamento in modo da non dare riferimenti. In realtà sembra scontato il ritorno alla difesa a 3 con Ambrosini a centrocampo al posto di Pizarro. Il dubbio sul partner di Gomez sembra risolto a favore di Rossi per ragioni di modulo e di opportunità, essendo Ljajic in una condizione mentale poco serena. Ma, chissà.

RITORNA in mente il flashback del 9 marzo 2010, Fiorentina-Bayern, gol di Vargas e doppietta di Jovetic prima del missile di Robben, un 3-2 che schiantò fuori i viola negli ottavi di Champions (con tanti ringraziamenti alla comica gang norvegese di Mastrolindo-Ovrebo, protagonista a Monaco il 17 febbraio nella partita di andata). Cominciò da quella vittoria formidabile e inutile il declino di un gruppo di cui sono rimasti solo Pasqual, Ljajic e Vargas, regredito dalla condizione di esterno devastante a quella di portatore di tatuaggi in tribuna. Quello di stasera è finalmente un altro film, la Fiorentina è tornata forte dopo una complicata rifondazione tecnica.

DALL’ALTRA parte potrebbero esserci cavallette o leoni e sarebbe lo stesso: l’emozione dell’esordio non fa sconti e sembrano così lontane le parole di luglio, quando perfino ADV si avventurò nell’ipotesi spavalda della caccia alla Coppa, tutta intera, nella finale che si giocherà il 14 maggio nello stadio della Juve. Bell’idea. Stasera ci sarà il Grasshopper per la prima delle due partite di spareggio, la vita è sempre un esame e il calcio ancora di più, soprattutto se gli avversari hanno otto partite vere nelle gambe e te arrivi da un lungo precampionato e da due amichevoli contro squadre forti e più avanti nella preparazione, esperimenti tattici abbandonati e ritorno a Firenze con qualche dubbio in più.

MA STASERA sarà un’altra storia (almeno si spera). Dall’altra parte l’allenatore Skibbe elogia la Fiorentina e parla in particolare di Gomez, che ha allenato ai tempi della Nazionale Under 20 tedesca: «Mario è un giocatore molto atletico, veloce e forte di testa. Sappiamo che sarà difficile fermarlo, ma siamo ottimisti e speriamo di riuscirci».

Angelo Giorgetti - La Nazione