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La guerra dei mondi (viola), ma ora la priorità è il campo. Altre ‘scuse’? No, grazie

I tifosi si sono schierati con la squadra (e contro la società), alle 13 la replica dei dirigenti. Poi però tutti gli sforzi andranno concentrati sul campo...

Simone Bargellini

La presa di posizione di ieri del Franchi, o almeno della tifoseria organizzata, sancisce la distanza abissale con la società. Quasi una "guerra dei mondi", per usare una citazione cinematografica: da una parte Firenze e dall'altra la proprietà della Fiorentina. Che, comunque la si pensi, è riuscita in un'impresa non da poco: farsi contestare durante una stagione fin qui strepitosa. Non era semplice. Ci sono infatti, per restare nella metafora, due mondi anche all'interno del club viola (almeno per come viene percepito dall'esterno): uno è la società, l'altro è la squadra. Il primo è sotto accusa, il secondo viene incitato (LO STRISCIONE).

Oggi alle 13 - LIVE su VN - toccherà ai dirigenti viola raccontare le loro verità sulla finestra di mercato appena conclusa. Ci saranno altre scuse come a settembre per i casi Salah, Milinkovic-Savic e difensore? Ci auguriamo vivamente di no. Perchè se riconoscere i propri errori è segno di umiltà ed è apprezzabile, alla lunga non basta più. Servono (o servirebbero) spiegazioni chiare e oneste di quale sia il "progetto" della proprietà. E ancor di più evitare promesse poi disattese. Perchè il nodo, per chi non l'avesse capito, non è il valore intrinseco dei nuovi acquisti, che un miglioramento tecnico, in alcuni reparti, lo hanno anche portato. Il nodo della questione è: d'accordo l'autofinanziamento, ma neppure quando ti ritrovi lassù sei disposto ad investire sulla squadra (e anzi fai un altro mercato in attivo)? E poi, perchè la percentuale di tormentoni/figuracce è esponenzialmente più alta di qualunque altra società?

Attendiamo le risposte, senza troppa trepidazione. Dopo, però, non si potrà che voltare pagina e pensare al campo. Perchè l'obiettivo CL è ancora a portata di mano nonostante tutto. Ma per arrivarci ci vuole una Fiorentina (quella del campo) capace di esprimersi al 101%. Quella che ormai da qualche settimana non si vede più e che pure ieri ha battuto il modesto Carpi per il rotto della cuffia, grazie all'invenzione di Zarate all'ultimo respiro. Paulo Sousa ha tutte le ragioni di essere deluso dal mercato, ma adesso serve che ritrovi la Fiorentina brillante e combattiva della prima parte di stagione. Una squadra da ricaricare fisicamente e a cui dare idee nuove. Grazie anche alla spinta dei tifosi: tutti uniti verso un sogno, almeno sul campo.