Joaquin è stato senza dubbio il protagonista delle vicende di mercato della Fiorentina in queste ultime settimane. Dimentichiamoci, per un attimo, la sua voglia di tornare al Betis Siviglia, i vari messaggi sui social network e la “battaglia” intrapresa con la società. Concentriamoci piuttosto solo sull'aspetto sportivo, sul campo e sulle nozioni tecnico-tattiche.
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La garanzia dell’imprevidibilità tattica
Dimentichiamoci le vicende di mercato. L'assenza di Joaquin si sente. Via Salah, lo spagnolo è uno dei pochi in grado di assicurare creatività e dribbling in attacco
La stagione è cominciata da appena due partite, ma l'assenza dello spagnolo sulll'out di destra si sta facendo sentire eccome nel gioco della squadra viola. La convincente vittoria contro il Milan aveva nascosto questa lacuna. Un po' per la sterilità offensiva della formazione rossonera, un po' per merito di Gilberto, schierato a sorpresa titolare una settimana fa. Senza fare faville, il brasiliano si era reso protagonista di una buona partita, con continue discese sulla propria di fascia di competenza. Insomma, una spina nel fianco per Antonelli. Al contrario di ieri. Sia chiaro, la sconfitta contro il Torino non è da addebitare tutta al classe 1993, ma l'ex Botafogo non ha certo replicato la buona prestazione offerta al debutto in Serie A. Sulla destra manca quell'elemento capace di saltare l'uomo con semplicità, disinvoltura e agilità. Un calciatore in grado di assicurare la superiorità numerica, soprattutto contro squadre arroccate dietro la linea della palla. Joaquin ha la capacità di dribblare il diretto marcatore e andare poi al cross. E' sempre stato uno dei suoi punti di forza. Con l'addio di Salah, la Fiorentina ha perso fantasia e imprevedibilità in attacco. El Pisha può garantire questi due ingredienti. Se dovesse restare a Firenze, sarà fondamentale recuperarlo non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Dovrà essere bravo Sousa a (ri)spiegargli la sua importanza all'interno della compagine gigliata.
Senza Joaquin, la fascia destra perderebbe inventiva, creatività e dribbling. Tanti dribbling. L'addio, però, sembra ad un passo visto l'imminente arrivo di Blaszczykowski.
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