Ottantunesimo minuto. Stefano Pioli sostituisce un magistrale Federico Chiesa con Valentin Eysseric, al rientro dopo il dolore patito nella gara contro la Sampdoria. Il 'Franchi' si alza in piedi per applaudire il suo numero 25, quello che ogni volta che ingrana la progressione fa emozionare l'impianto. Aveva iniziato in sordina, in linea con la prestazione generale della squadra, salvo poi crescere nell'arco di pochi minuti: prima una conclusione a giro che si spegne a lato, poi una "galoppata" di settanta metri che tiene il fiato sospeso e la tensione a mille nella scala dei sentimenti.
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La firma di Chiesa
Quella sulla partita... e quella sul contratto?
È lui il simbolo e l'uomo in più di questa Fiorentina che cresce, anche nel cinismo. In una trequarti ancora troppo poco amalgamata e funzionante, offuscata inoltre dall'ottimo sistema difensivo bolognese, Chiesa riesce a divincolarsi e creare. A tratti sa essere imprendibile, la sua continuità all'interno di una singola partita sta crescendo di pari passo con le sue qualità. Quando riceve il pallone, punta due uomini, si accentra e calcia a giro verso il secondo palo, Mirante non può intervenire: il boato e l'abbraccio con i tifosi sono la dovuta conseguenza di un gesto tecnico che esalta e fa pensare. Anche al futuro.
Perché la serata è rasserenata dall'incornata di German Pezzella, ma le ombre di ciò che sarà del ragazzino nato a Genova sono sempre presenti. La sua firma sulla gara di ieri è il preambolo a quella sul contratto? Il padre Enrico - che ne cura gli interessi - e Pantaleo Corvino, a breve, dovrebbero trovare l'intesa, la seconda in poco tempo, dopo quella siglata successivamente all'exploit di Chiesa nella scorsa stagione. Poco più di un milione, stipendio quasi triplicato e prolungamento dell'accordo di un anno: questi dovrebbero essere i termini. Con un occhio al presente e uno al futuro. L'asta, all'oscuro, è già iniziata: il Napoli ha provato ad anticipare tutti, ma non ci è riuscito.
Intanto Firenze si gode il suo nuovo beniamino, cancellando chi in passato gli ha voltato le spalle deludendola. Pioli è partito con poche certezze, Chiesa era tra queste: la Fiorentina ha perso molti giocatori che possono fare la differenza, sicuramente non tutti.
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