SAN SEVERINO (MC) – Il 29 agosto del 2016 è stata una data significativa per la Fiorentina, e non soltanto per i festeggiamenti del novantesimo compleanno. Era una sera di fine estate, al Franchi arrivava il Chievo. Pochi giorni prima un violento terremoto aveva scosso vasti territori delle Marche, e il club decise – con l'impegno di Diego e Andrea Della Valle – di devolvere l'incasso della partita all'ente che si occupava della ricostruzione post-sisma. San Severino è uno dei paesi che hanno subito i danni più ingenti ed è lì che il Commissario Vasco Errani ha deciso di indirizzare i 144.000€ donati dalla Fiorentina.
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La Fiorentina finanzia la scuola di S. Severino: il contesto e i protagonisti
Il sisma che ha colpito le Marche nel 2016 ha causato molti danni alla terra dei Della Valle, che decisero di devolvere in beneficienza l'incasso della gara dei 90 della Fiorentina
La scuola che oggi veniva inaugurata a San Severino era frutto, pur parziale, di quel finanziamento. Un investimento che al pari della fabbrica della Tod's di Arquata del Tronto rappresenta un segno tangibile della sensibilità dei Della Valle nei confronti della loro terra. La Fiorentina si è presentata all'evento intorno alle 12:30 nelle figure di Mario Cognigni e Giancarlo Antognoni, mentre ADV ha raggiunto il posto con qualche minuto di ritardo, comunque in tempo per assistere all'intera cerimonia. Ad intervenire per prima è stata Rosa Piermattei, Sindaco di S. Severino; a seguire il Commissario alla ricostruzione Paola de Micheli, il sottosegretario all'istruzione Salvatore Giuliano e il Presidente delle Marche Luca Ceriscioli. Quest'ultimo ha speso parole di gratitudine nei confronti dei fratelli Della Valle: «Hanno dato l'esempio, sono stati straordinari».
A concludere l'evento è stato un discorso del Premier Giuseppe Conte, che ha dedicato del tempo anche ai numerosi bambini presenti – gli stessi che tra pochi giorni riempiranno le classi dell'istituto. Tra le numerose dichiarazioni rilasciate a seguito da Andrea Della Valle si segnala un commento allo scarso impegno delle altre società sul territorio («Il calcio poteva fare di più, è un peccato») e un'apertura informale a disputare una partita amichevole della sua Fiorentina proprio a San Severino. Per un paese che ad oggi conta ancora migliaia di sfollati, un edificio in più può voler dire poco e tanto allo stesso tempo. Ma che un imprenditore decida di investirci, e lo faccia rendendo partecipe Firenze e i fiorentini, non può che rendere tutti un po' più orgogliosi.
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