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La festa è finita, ecco quanto vale il mercato viola

Analisi di un mercato difficile e sfaccettato. Pradè e Macia hanno lavorato con tempi ristretti ma alla fine sono promossi

Redazione VN

Siamo finalmente arrivati alle 23 del 1 settembre, data che comporta la fine della fiera delle vanità e delle conoscenze, vere e presunte che siano. In questi mesi tutti (giornalisti e tifosi che frequentano il nostro sito) si sono sentiti in dovere di scrivere di acquisti veri, presunti o millantati, ma adesso che siamo finalmente arrivati alla fine possiamo tirare le somme ben sapendo che quella che ne esce si tratta di un'opinione personale e non di insindacabile giudizio.

Il mercato della Fiorentina, è quasi inutile ribadirlo, è girato tutto intorno alla possibile cessione di Cuadrado. Prima sono state effettuate solo poche operazioni e quasi solo per il reparto arretrato (BrillanteBasanta). Per tutto il mese di agosto e buona parte di luglio, dopo la fine del Mondiale, Pradè e Macia hanno atteso l'offerta giusta per il colombiano che avrebbe portato in cassa 40 milioni ed un mercato di un certo spessore con rinforzi anche di prospettiva.

Le settimane sono scivolate senza sussulti e senza l'offerta da prendere al volo e tutto è cambiato, in campo e dietro la scrivania. Montella ha preparato la squadra per un 4-3-1-2 studiato senza Cuadrado (con Rossi e Gomez dove lo piazziamo Juan con quel modulo?) e adesso si ritroverà a modificarla riportando in auge un 3-5-2 in cui il colombiano potrebbe giocare sulla fascia finalmente con un possibile alter ego chiamato Richards. Nel mezzo del guado è arrivato a sorpresa Marin, trequartista da ricostruire poi un altro stop fino a ieri sera.

I responsabili di mercato si sono infatti ritrovati a due giorni dalla chiusura del mercato con almeno due buchi da coprire (un centrocampista e un laterale destro) e devo dire che hanno messo in pratica velocemente quanto fino a questo momento avevano pensato e quanto personalmente avevo richiesto (LEGGI QUI).

I nomi arrivati non sono altisonanti (Badelj, Kurtic, Richards ed il giovane Bagadur) ma giocatori sicuramente adatti alle esigenze di Montella. Due centrocampisti di tecnica e di gamba, un laterale molto potente anche se indisciplinato tatticamente ed infine un giovane di prospettiva.

Di soldi in tasca a Pradè ne erano rimasti veramente pochi perché non cedendo Cuadrado il passivo che si registra è veramente importante e devo dire che il DS romano ha fatto veramente il massimo per quanto aveva a disposizione.

Tanti discorsi mi direte, ma che valutazione do a questo mercato, quale voto in pagella per i Direttori viola? Dal punto di vista della gestione dei ruoli mancanti credo che siano stati coperte tutte le falle emerse fino a ieri e quindi un bel 7,5. C'è poi la qualità dei giocatori che non sono certo delle prime scelte ed in questo caso devo scendere a 6,5 per fermare la pallina di questa roulette sul 7 anche perché, come ampiamente scritto, Pradè e Macia hanno operato senza troppi soldi (escluso Cuadrado) e con pochissimo tempo a disposizione. Piccola pecca anche la mancata cessione di alcuni giocatori in sovrannumero come El Hamdaoui, Lazzari e Iakovenko che vanno a sovraccaricare il monte ingaggi viola con buona pace dell'amministratore Cognigni.

Come potete intuire sono contento di quanto i due hanno messo a disposizione di Montella anche se dobbiamo capire quanto hanno perso in efficacia Marin e Richards che sono i giocatori più importanti arrivati, ma reduci da stagioni complicate.

E adesso non ci resta che tifare tutti insieme per la nostra squadra perché la festa è finita e l'obiettivo Champions è difficile, ma non impossibile.

SAVERIO PESTUGGIA