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La “Champions”, mica… aria fritta

E dopo l’Inter, la Lazio. La Fiorentina pare aver preso l’inebriante abitudine di giocare al meglio gli scontri diretti per l’Europa. Mica aria fritta. E così, dopo averne rifilate 4 …

Redazione VN

E dopo l'Inter, la Lazio. La Fiorentina pare aver preso l'inebriante abitudine di giocare al meglio gli scontri diretti per l'Europa. Mica aria fritta. E così, dopo averne rifilate 4 alla banda di Strama, va a punire la Lazio con altre due reti di pregevole fattura. Insomma, prendi i gol fatti all'Inter, dividili per due e il risultato non cambia. Prendi i due amici slavi, rimettili a giocare insieme in un tridente con Cuadrado tutto pepe e velocità, e si spartiranno nuovamente gioie e segnature a suon di colpi e colpetti. E dire che l'Olimpico non è mica uno stadio qualunque, e dire che la Fiorentina nel 2013 non aveva raccattato nemmeno un punto in trasferta.

La Viola va a Roma, sponda Lazio, e riagguanta il treno che porta dritto dritto alle competizioni europee. Con la leggerezza e la classe di un velo di Borja Valero. Già perché se prendi il tacco di Aquilani contro l'Inter e lo elevi alla seconda (senza nulla togliere all'ex Liverpool) otterrai la finta del madrileno al servizio del destro di Jovetic. Roba da far venire i brividi. Poi vedi il montenegrino, che dopo un periodo di luci (poche) e ombre (parecchie), torna a fare lo JoJo (che volesse dimostrare a Larrondo di essere più forte di lui?) e a segnare contro un'altra diretta concorrente per l'Europa. Roba che, chi lo vuole, sborsi 30 milioni cash e, forse, se ne parla.

E che dire del ragazzino? Il "Kakà dei balcani", l'eterno immaturo che l'amore ha redento più della Nutella e dei cazzotti di Delio. Ljajic segna il suo quarto gol in quattro partite e, a distanza di un girone, timbra di nuovo contro gli aquilotti romani, dimostrando finalmente (e si spera definitivamente) di meritare la fiducia del tecnico.

Insomma, tutto gira alla perfezione in questa piovosa serata di campionato: Viviano torna a volare e parare, le palle inattive riacquistano continuità, Cuadrado salta l'uomo quasi sistematicamente, il profeta Hernanes si accontenterà di aver battuto Jovetic sul campo della Rai e l'ex Gila ci fa pure il regalo ridimensionando (come se non ci avesse già pensato il Tottenham) gli avversari nerazzurri.

E la Fiorentina, col suo gioco e con i suoi interpreti, vola meritatamente al quarto posto. Quarta a ridosso della terza posizione e quarta a ridosso di un Milan lanciatissimo, da affrontare al meglio al "Franchi" tra 3 settimane, per vincere l'ennesimo scontro diretto e per puntare alla qualificazione in Champions League.

Già, la Champions...

Mica aria fritta no?

M.M.