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Jovetic: “La partita con il Liverpool mi ha cambiato la vita. Tornare a Firenze? È una seconda casa…”

Stevan Jovetic, ex attaccante della Fiorentina, ha parlato della sua avventura in viola, di Vlahovic e del suo possibile ritorno a Firenze

Redazione VN

Stevan Jovetic, ex attaccante della Fiorentina e dell’Inter, ha fatto una chiacchierata su Instagram insieme a Sebastian Frey:

Sono a Monaco a casa, con tutta la famiglia. Voglio dare subito un grande abbraccio a tutti i tifosi della Fiorentina. Chiampions? Direi di partire dalla partita contro lo Sporting, poi c’è stato il Liverpool. Mi ricordo che la sera prima della partita, anche loro si sono allenati al Franchi come noi. Mi sono fermati a vederli, Gerrard, Torres e tutti gli altri campioni, e lì ho preso fiducia per la partita, perché ho visto che erano forti, ma non ho visto niente che mi ha lasciato senza parole. Com’è andata quella partita poi lo sappiamo, e devo dire che mi ha cambiato la vita. Capitano? Sicuramente ha portato ancora maggiori responsabilità, ma è stata un’esperienza bellissima. Io sono sempre stato me stesso, ho cercato sempre di aiutare i compagni e spronarli. Ritorno a Firenze? Mi piacerebbe giocare ancora 7 o 8 anni, fino a 38. Firenze è la mia seconda casa, e per me è sempre un’opzione, mi piacerebbe. Sono stato benissimo 5 anni, ho tanti amici, ho già casa a Firenze, e ora ci vive Vlahovic. Lui è un ragazzo serio, ha grandi qualità e può fare davvero bene. Quando posso seguo sempre la Fiorentina, credo che dall'anno prossimo possa fare molto bene. Nazionale? Ho già più di 50 presenze, ma dovrei averne almeno 80, se non mi fossi fatto male alle ginocchia. Babbo? Il primo aprile sono diventato papà, ed è stata la gioia più bella del Mondo. Si chiama come mio padre, sono molto contento. Campionato? Il club ci ha detto che c’è un’opzione per riprendere con gli allenamenti dall’11 maggio (data di fine lockdown in Francia, ndr). Attaccanti? Ho giocato con Mutu, Gilardino, Pazzini e Osvaldo. Eravamo un grande attacco, ma tutta la squadra era veramente forte. Mister Prandelli ci aveva reso molto uniti, giocavamo l’uno per l’altro. Debutto? L’ho fatto al Franchi in estate contro il Barcellona, e mi ricordo che uno dei primi palloni che ho toccato in maglia viola è stato un duello contro Busquets, che lo saltai. Manchester City? Dopo i cinque anni di Firenze, bellissimi, ho voluto provare una nuova esperienza per vincere. Ho vinto sia la Premier che la Coppa, in un campionato molto bello e difficile. Squadra del decennio? Ho visto che i tifosi mi hanno scelto, e per me è un grande onore. Ho sempre dato il massimo per Firenze, e sono contento che mi sia stato riconosciuto. Vargas? Aveva una forza fisica mostruosa, ha fatto benissimo. Tutti sapevano che sarebbe andato sul sinistro, ma lui crossava comunque benissimo. Ribery? Una delle ali più forti di sempre, se non ci fossero stati Messi e Ronaldo si sarebbe parlato solo di lui e Robben. Un giocatore come lui alla Fiorentina farà benissimo, è in grado di far diventare più forte tutta la squadra. Ljajic-Rossi? Fu una brutta immagine per tutti, giocatori, club e per il mondo del calcio in generale. Non doveva reagire, poi poteva dirgli quello che voleva in privato. Gol? Il più bello quello contro l'Inter, perfetto all'incrocio, mentre il più importante è stato quello contro lo Sporting.

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