Sembra cambiato tutto in meno di 24 ore e chi guarda da fuori potrebbe non capire. L'umore dei tifosi della Fiorentina - almeno quello che registriamo a Moena e con i vostri commenti sul nostro sito - pare completamente ribaltato rispetto al senso di preoccupazione, con contorni di irritazione, che si respirava fino a ieri. Sono bastate alcune dichiarazioni di Andrea Della Valle e l'arrivo di due buoni acquisti (con un terzo ormai imminente) per restituire fiducia e persino entusiasmo al popolo viola, o almeno ad una sua larga parte. Basta così poco? Il fatto è che non è affatto "poco". Perchè il calcio non vive solo di bilanci e risultati. Il calcio vive anche, e soprattutto, di emozioni. E' questo che molto spesso in Fiorentina non hanno pienamente considerato, finendo per trattare il club come fosse un'azienda come le altre. E ritrovandosi lontanissimi dalla gente col sangue viola.
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Il valore delle emozioni
L’umore dei tifosi si è ribaltato in 24 ore (COMMENTA)
Ecco perchè i segnali arrivati ieri hanno avuto effetti tanto positivi. Non è solo quello che ADV ha detto, è anche come l'ha detto, sprizzando voglia da ogni poro. Voglia di costruire una squadra che sia orgoglio della città che rappresenta, oltre che della stessa proprietà. Firenze ha voglia di emozionarsi di nuovo, se possibile anche di vincere naturalmente, ma la priorità è quella di tornare a identificarsi nei colori viola. Era bastata una presentazione con effetti speciali ed alto contenuto emozionale per riaccendere una fiamma che sembrava quasi spenta. Chiaro che poi a fare la differenza sono i fatti e non le parole, e che la fiducia ritrovata tornerebbe delusione (e ancora più grande) se dal mercato non arriveranno le conferme alle promesse del patron. Ma intanto l'arrivo di Viviano è già un punto di partenza importante: "uno di noi", un tifoso in campo, uno che per vestire la maglia viola ha fatto il possibile e anche qualcosa in più, facendo sentire Firenze desiderata come non succedeva da tempo. E allora sono è già scoppiato l'amore, tra chi invoca la fascia di capitano e chi la maglia numero 10 per l'ultimo arrivato. Un brivido che forse neanche Iker Casillas (per non nominare Buffon) avrebbe suscitato: tanto per dire quanto contano le emozioni.
SIMONE BARGELLINI
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