The end. Massimo Ambrosini lascia la Fiorentina. L'ormai ex viola ha scelto il bellissimo scenario di Villa Olmi per salutare la società gigliata. Un addio che era nell'aria, diventato ufficiale nel pomeriggio di martedì 20 maggio. “Mi sono tolto molte soddisfazioni, è stato un anno meraviglioso. Ho avuto dei compagni unici. Ringrazio Firenze”, ha detto il biondo centrocampista. Parole forti e decise che testimoniano quanto l'ex Milan si sia saputo integrare nello spogliatoio e che faranno sicuramente piacere ai tifosi. Nonostante ci sia stato solo una stagione alla Fiorentina, Ambrosini è diventato uno dei beniamini della gente, grazie alla sua grinta e determinazione. Qualità che l'hanno reso uno dei migliori incontristi italiani degli ultimi vent'anni.
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Il saluto del guerriero
The end. Massimo Ambrosini lascia la Fiorentina. L’ormai ex viola ha scelto il bellissimo scenario di Villa Olmi per salutare la società gigliata. Un addio che era nell’aria, diventato ufficiale …
Quando fu annunciato la scorsa estate, molte persone erano dubbiose sul suo acquisto. Non solo per il passato in rossonero, ma anche per la condizione fisica, viste le trentasei primavere. In poco tempo ha smentito gli scettici, diventando, nella prima parte, uno dei punti fermi di Montella, addirittura forse più funzionale di David Pizarro. Un vero e proprio muro, difficilmente superabile. Come, ad esempio, a San Siro contro l'Inter, vicinissimo al gol in pieno recupero e uno degli ultimi ad arrendersi. Oppure in Ucraina contro il Dnipro in Europa League. Su un campo pesante e ai limite della praticabilità, fu lui a risolvere il match con un imperioso colpo di testa – il suo pezzo forte - e a regalare alla Fiorentina tre punti fondamentali per la qualificazione. Gli infortuni, purtroppo, ci hanno messo lo zampino. Da gennaio, infatti, è iniziata una nuova stagione per il pesarese, poco utilizzato e, soprattutto, poco preso in considerazione da Vincenzo Montella. “Nella seconda parte mi sono sorpreso di alcune scelte tecniche, nonostante il cambio di modulo. Mi aspettavo di giocare qualche partita in più, come la finale di Coppa Italia”. Una critica nei confronti del tecnico campano? No secondo Ambrosini perché i rapporti col mister sono sempre stati buoni. Probabilmente sarà così, ma queste parole si trasportano dietro un “alone di mistero”. Un po' come successo con Luca Toni nel 2013.
Comunque sia, la sua è stata un'annata più che positiva. Non ha fatto la storia della Fiorentina, ma i tifosi viola si ricorderanno sempre con piacere il nome di Massimo Ambrosini. Un professionista esemplare.
STEFANO NICCOLI
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