In quella ormai lontana amichevole estiva contro il Celta Vigo (era il 31 luglio 2016) Paulo Sousa lo schierò nell’inedito ruolo di mezz’ala nel 4-3-3. Allora Federico Chiesa fece logicamente di tutto per non sprecare la sua grande occasione, nella prima stagionale al “Franchi”, ma la porta avversaria intravista come un miraggio lontano ne depotenziava la carica esplosiva.
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Il ruolo di Chiesa. Tra passato, presente e futuro
Dall'esordio in prima squadra con Sousa alla stagione attuale, facendo un'ipotesi per il futuro
Il portoghese triste alla guida della Fiorentina non ci provò più in quell’esperimento tattico a snaturare le caratteristiche di quello da lui definito, in tempi assai remoti tra lo stupore generale, la futura bandiera della Fiorentina.
Un esterno offensivo, questo era Federico Chiesa nella Fiorentina Primavera, dopo Bernardeschi e prima di Sottil. Giocando con i numeri, al momento trova la sua giusta collocazione in un 4-3-3 mentre dal 4-2-3-1 a 3-5-2 va a diminuire la sua possibilità di ‘fare male’ alla difesa avversaria dovendosi anche sfiancare in un lavoro di contenimento arretrato.
In un non lontano futuro, però, Federico Chiesa potrebbe diventare l’attaccante di sostegno al terminale offensivo sia esso Simeone o Babacar in un avanzamento nel ruolo e nel campo che dovrebbe portarlo ad ‘annusare’ sempre più da vicino la porta.
Chissà, infine, che, crescendo, non ripercorra le tappe del padre Enrico il quale iniziò da centrocampista, proseguì da esterno destro, divenne una seconda punta e concluse da centravanti una carriera di altissimo livello. Pure Federico, piano piano, dalla fascia si accentrerà? Potrebbe diventare, questa, un’altra possibile alternativa in chiave offensiva?
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