"Quando vai da bambino allo stadio, per la prima volta, con magari già una grande passione per il calcio, rimani talmente affascinato da tutti gli aspetti dell’assistere ad una gara dal vivo che, quasi quasi, la partita vera e propria, almeno inizialmente, passa in secondo piano. Poi, però, può capitare anche che su quel rettangolo verde ci sia un giocatore che, col suo modo di stare in campo e di rincorrere il pallone, in qualche modo attira la tua curiosità e ti colpisce. A chi scrive è successo, quasi ventisette anni fa, con Gabriel Omar Batistuta, e come non potrebbe esserlo, del resto, per tutti coloro che sono della stessa generazione e non solo. Soprattutto in quegli anni, i primissimi della sua esperienza italiana, quelli del Batistuta 1.0, vedendo giocare il centravanti argentino non venivi folgorato dalla sua tecnica sopraffina, come nel caso di altri talenti dell’epoca, piuttosto dalla sua fame, dalla rabbia e determinazione che metteva in ogni singola giocata, contrasto, tiro in porta.
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Il Re Leone fa 50: la mitologia fiorentina di un campione unico
Oggi è il compleanno di Gabriel Omar Batistuta, uno che il segno l'ha lasciato eccome nella storia viola...
"Poi ecco arrivare la stagione 1994-1995, quella del ritorno in Serie A della Fiorentina e della consacrazione di Batistuta come bomber totale, l’annata del record delle giornate consecutive contrassegnate dai suoi gol e delle corse alla bandierina per esultare. Da lì Batigol, il numero 9 che aveva scelto di restare a Firenze anche in B, è diventato l’idolo di una città e di una tifoseria che si sentiva più forte di tutto e tutti perché appunto, là davanti, c’era lui a combattere contro difensori tra i più forti che il calcio italiano ha visto e conosciuto nella sua storia. E nonostante questo, lui, il cartellino, lo timbrava sempre o quasi, con una media-gol impressionante, facendo sognare il popolo viola e regalando due trofei durante la gestione di Claudio Ranieri. Le prodezze firmate da Bati a Barcellona in Coppa delle Coppe (quella del zitti tutti al Camp Nou) e a Wembley contro l’Arsenal in Coppa Campioni con la Fiorentina del Trap restano sicuramente i ricordi più belli a livello internazionale, le due punte di un iceberg immenso costruito dal Re Leone durante le sue nove stagioni in riva all’Arno. Oggi Batigol compie cinquant’anni: tanti auguri e grazie per le gioie che ci hai regalato.
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