Il problema del mercato sono gli esuberi: molti non dovevano essere a Moena

"Lunedì inizia il ritiro, Pioli sogna una rosa più snella Non sarà facile, almeno dieci i giocatori da vendere Nella lista, Eysseric e Saponara. I piani per Moena. C’è il presidente Malagò che spera in un’assoluzione in appello del Milan (doppia figuraccia per lo sport italiano), ci sono due dinamici uomini mercato ancora in cerca di giocatori, c’è un raduno sempre più vicino ( lunedì), c’è una Europa che sì, boh ancora non è chiaro e, soprattutto, c’è un allenatore prossimo alla beatificazione, visto che giunge le mani, prega e aspetta che la coppia turbo dinamica dedita agli affari ne faccia un bel po’ in due giorni, visto che al momento nella lista dei convocati (28), sono quasi più quelli da vendere che quelli con cui lavorare pensando alla stagione che verrà.

La solita Fiorentina di fine giugno nella sua versione più ansiogena, tipo quella del dopo Prandelli, quando furono i procuratori amici a costruire un monumento alla malinconia. Ma questa volta andrà meglio, anche perché Pioli ha parlato con Diego e Diego ha parlato col dg, che ha detto, più o meno: tutto tranquillo, capo, stiamo facendo una bella squadra. I tre vanno d’accordo su tutto, è solo Pioli che ogni tanto cerca conferme, anche se lui è tutto fuorché uno che crea grane a chi gli mette in busta lo stipendio. Però nella sede della Fiorentina un po’ di nervosismo c’è.

Questo ritardo qualche problema lo crea: Europa o non Europa, anche perché non è che gli investimenti cambieranno di molto in caso di conferma della squalifica del Milan da parte del Tas di Losanna. Il fatto è che ci sono almeno dieci giocatori in esubero. Per questo i turbo dinamici uomini mercato di Cognigni cercano di infilare Saponara o Eysseric ( i più spendibili) in tutte le trattative. Da Meret (poi andato al Napoli) a Lafont. Ma non è semplice. C’è un problema di soldi, tanto per cominciare. E infatti anche il super vice presidente operativo Mario Cognigni fa due conti e scopre che sta continuando a pagare un sacco di gente che doveva essere partita già da un po’ [...]", lo riporta La Repubblica.